Il Commento

Del Grande in corte contro i ladri della reputazione  

TORONTO – D’accordo con lui o no, Mike Del Grande, Catholic School Board Trustee del Ward 7, è ora in Tribunale contro gli amministratori e i fiduciari con cui, fino allo scorso novembre, aveva lavorato in modo più o meno produttivo. Per ragioni che devono inevitabilmente emergere nel procedimento giudiziario, tale rapporto di lavoro è diventato amaro se non velenoso.

Di conseguenza, il danno reputazionale al Consiglio, alle Scuole Cattoliche, all’Arcidiocesi e al Ministro dell’Istruzione è incalcolabile. In attesa del risultato, almeno due studi legali (Borden Ladner Gervais – BLG – e Rubin Thomlinson) dovranno assumersi la responsabilità di una consulenza difettosa e volutamente cattiva. A nostro modesto parere, la Law Society of Ontario sarà inondata di lamentele contro entrambi gli studi legali. Come minimo, nessuno dei due potrebbe mai più avere un contratto con un consiglio scolastico.

La loro consulenza ha avvelenato un ambiente scolastico già turbolento e ha forzato la mano del Cardinale Collins come magistero (maestro e difensore della fede) nelle scuole cattoliche.

Alcuni attivisti LGBTQ+ radicali affermano questo ruolo per loro stessi, o l’abolizione totale delle scuole cattoliche. Quattro fiduciari sono i principali responsabili di questa lurida vicenda – De Domenico, Di Pasquale, Li Preti e Rizzo – aiutati e abilitati dai loro amministratori e da alcuni rappresentanti sindacali attivisti. Se ne infischiano di regole e procedure; incuranti del danno alla reputazione degli altri, lanciano accuse umilianti come se fossero meno di piume al vento; disprezzano gli interventi degli altri come “incitamento all’odio” e bigottismo, e generalmente denigrano qualsiasi validità nel Credo che hanno giurato di sostenere e promuovere.

Per la sua propria sanità mentale e la sua dignità, Del Grande ha dovuto rivolgersi ai tribunali per il ricorso procedurale e l’applicazione della legge amministrativa. Sembra godere di consigli esperti che comprendono, e credono, nei diritti e negli obblighi costituzionali e statutari del sistema delle scuole separate (romane cattoliche).

I teppisti sopra citati e i loro accoliti (“dimmi con chi vai, e ti dirò chi sei”) non rispettano nulla di tutto ciò. Sembra che anche il Ministro non lo faccia. Si può solo sperare che il Tribunale li rimetterà al loro posto.

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