Il Commento

YCDSB, insegnanti ribelli contro le scuole cattoliche

TORONTO – Sì, avete letto bene. I “dipendenti” assunti per istruire i bambini dai quattro ai diciotto anni hanno deciso che non hanno più bisogno di rispettare i consigli scolastici, legittimamente costituiti i cui fiduciari sono eletti dai genitori per salvaguardare gli interessi dei loro figli.

Vediamo perché. In primis, tutta la legge deriva dalla Costituzione – il patto/contratto stipulato da quelle che chiamiamo Province e accettato dalla Corona nel 1867 e modernizzato nel 1982. La sezione 93 di quella Costituzione attribuisce responsabilità educative esclusivamente alla Provincia, con un’eccezione particolarmente importante, per uno dei  “soci fondatori”, i Cattolici Romani. Il riconoscimento e la tutela dei loro “diritti confessionali”, così come definiti dal Magistero (il Papa quando parla ex cathedra, attraverso la diocesi locale), sono inviolabili – non importa quanto insistente possa essere l’opposizione.

In secondo luogo, la successiva “legislazione” nella Provincia (la Legge sull’Istruzione, i limiti ai poteri del Ministro, la Carta dei Diritti e delle Libertà, il Codice dei Diritti Umani) rinvia specificamente ai diritti confessionali e al Magistero su questioni curriculari relative alla l’“ambiente culturale” nei Consigli Scolastici Cattolici. Non è coinvolta alcuna coercizione. In termini sportivi semplici, si può essere un tifoso dei Montreal Canadians, ma poi non si può pretendere di giocare per i Maple Leafs.

In terzo luogo, gli insegnanti sono “dipendenti”, assunti per prestare servizio secondo standard specificamente stabiliti dal Ministero e, se scelgono i Consigli Cattolici, dal Magistero. Non hanno alcun ruolo nella Costituzione per definire la politica dei provveditorati. Potrebbero essere consultati, ma: o prestano servizio con competenza e dedizione e negoziano condizioni di lavoro con una remunerazione adeguata, oppure vanno altrove.

Immaginate la presuntuosa superbia degli insegnanti cattolici appartenenti all’OECTA, sezione York. Nella loro lettera all’ex presidente Frank Alexander esprimono la propria frustrazione nei suoi confronti e con “alcuni [altri] fiduciari del CDSB di York” per aver osato esercitare i doveri e gli obblighi in base ai quali si erano candidati per una carica, e che hanno giurato di promuovere (leggete la lettera qui sotto).

La lettera è piena di insinuazioni di comportamento inaccettabile (cioè “non cattolico”) e di vere e proprie accuse di “odio, bigottismo, omofobia e transfobia”, presumibilmente esibite dalla mozione di Alexander sull’esposizione di bandiere diverse da quella canadese, o dai suoi sostenitori nel Consiglio – tutti italiani. Mike Totten, presidente dell’OECTA, York Unit, definisce la mozione “un affronto agli insegnamenti fondamentali del cattolicesimo”. In un’intervista post riunione del Consiglio, lo ha definito “subdolo”. Totten e la sua squadra non sono il Magistero; diamine, non sono neanche dipendenti del Ministero e nemmeno del Ministro Lecce. Tuttavia, lui sceglie di riferirsi alle intenzioni di Alexander come “false rappresentazioni della nostra fede”.

Il Consiglio, nella sua saggezza, ha deciso di rinviare la mozione (due di esse) ad un Comitato Politico per un ulteriore studio. Ma le minacciose parole d’addio di Totten ad Alexander [e ai suoi “alleati” fiduciari] “ritirate la vostra proposta… o preparatevi a essere ritenuti responsabili delle vostre azioni” sono sotto ogni punto di vista una minaccia da parte di un subordinato al loro datore di lavoro.

Il Corriere ha chiesto a Totten, via email e di persona in più occasioni, se si fosse consultato con i suoi avvocati prima di inviare la sua lettera, avvertendolo che il silenzio poteva essere interpretato come assenso. Silenzio. I loro avvocati dello Studio Legale Cavalluzzo avevano presentato una denuncia per diffamazione al Tribunale per i Diritti Umani contro Alexander e il Consiglio.

Le “riparazioni” richieste in quella denuncia sono schiaccianti.

(continua…)

Nelle foto in alto: il pubblico presente al meeting di martedì sera allo YCDSB (foto Corriere Canadese); qui sopra, da sinistra, Mike Totten (presidente dell’OECTA, York Unit) ed il trustee Frank Alexander (foto da Twitter X – @YorkOECTA)

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