Il Commento

Winnipeg, suppletive (2) che non fanno differenza

TORONTO – A volte le elezioni fanno la differenza. In Elmwood -Transcona, Winnipeg, l’avverbio dovrebbe essere “raramente”. Dalla sua formazione nel 1980, quarantaquattro anni fa, quel distretto non ha mai eletto un liberale. Martedì difficilmente si aprirà una nuova strada, se il grafico derivato da 338Canada rifletterà le intenzioni di voto popolari nel distretto per domani.

Da un punto di vista politico, si potrà leggere quasi tutto nel risultato, ma tutti “mancheremo il bersaglio”: l’NDP è l’unico partito con qualcosa in gioco. Alla chiusura delle votazioni anticipate avevano già votato circa 10.000 elettori (il 14% degli aventi diritto). Per fare un paragone, a La Salle-Emard-Verdun, Montreal, a circa 2.753 chilometri di strada verso l’est, 11.000 hanno votato anticipatamente e quattro partiti politici hanno una possibilità di vittoria.

Winnipeg è quanto di più vicino al centro geografico del Canada che si possa immaginare, in una provincia, il Manitoba (fondata nel 1870), che fin dall’inizio ha germogliato l’attivismo politico. Gli storici sostengono che tale attivismo abbia avuto la sua genesi nell’atteggiamento del Canada centrale nei confronti dei primi cittadini, i popoli aborigeni, indigeni e metis. Le ribellioni di Riel, e successivamente l’impiccagione del suo leader nel 1885, è per molti ancora l’espressione per eccellenza del diritto all’autodeterminazione del Canada occidentale.

Nel 1919, lo sciopero generale di Winnipeg impresse un carattere orientato al lavoro nella politica della città e della provincia. Ma Winnipeg è cresciuta, in larga misura grazie alla politica dei trasporti (ferrovie) del Paese e al Wheat Board per la distribuzione internazionale di una risorsa inestimabile: il grano. Persone provenienti da tutte le parti del mondo (inizialmente dall’Europa) furono reclutate per capitalizzare il potenziale di ricchezza (vedi grafico a torta sotto), Elwood-Transcona è un microcosmo di quel fenomeno – vedi l’aggiornamento di Elections Canada della composizione demografica (con i numeri totali tra parentesi) francese (9.715), quebecchese (35), greco (195), musulmano (265), indiano (3.905), africano (1.190).

Le dinamiche economiche sono cambiate con l’entrata in vigore dell’Accordo di libero scambio e lo smantellamento del Wheat Board – entrambi sotto l’amministrazione conservatrice di Ottawa. Solo l’NDP è riuscito a capitalizzare politicamente. La gente continuava ad arrivare. Il collegio elettorale rimane un feudo fedele di un solo partito.

Gli italiani erano già arrivati in questa terra di latte e miele. La loro ingegnosità, adattabilità e volontà di lavorare con le popolazioni locali su un piano di parità li hanno resi i benvenuti. La città fa parte della giurisdizione del Consolato Generale di Toronto. Ha ancora un club, Figli d’Italia, molto dinamico. La loro politica rimane orientata al Manitoba-Canada.

Il posto vacante si è verificato perché Daniel Blaikie, membro del Parlamento dell’NDP, ha rassegnato le dimissioni dal suo lavoro da 200.000 dollari annui per assumere l’incarico di consigliere del Premier del Manitoba.

Grafici e ricerche di Priscilla Pajdo, NEPMCC Internship 2023-24

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