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Vince Wab Kinew,
primo premier nativo

TORONTO – Wab Kinew è il primo premier nativo del Canada. Il leader dell’Ndp del Manitoba ha sbaragliato la premier uscente Heather Stefanson, riportando i neodemocratici al potere dopo sette anni e scrivendo una pagina di storia del nostro Paese: mai infatti in Canada un esponente delle First Nations era riuscito nell’impresa di diventare il premier di una provincia. Si sta quindi scrivendo la storia in questi giorni, dopo l’elezione a Ottawa non più tardi di martedì del primo Speaker della Camera di colore, Greg Fergus.

Quarantadue anni, un passato da giornalista nella Cbc e di professore all’Università di Winnipeg, Kinew aveva già tentato l’impresa nella precedente tornata elettorale, dopo essere diventato leader dell’Ndp nel settembre del 2017: al voto del 2019 venne sconfitto dal leader del Progressive Conservative Brian Pallister.

Ora Kinew si è preso la rivincita. Alle elezioni di martedì l’Ndp ha ottenuto 34 seggi (rispetto ai 18 delle precedenti elezioni), conquistando la maggioranza assoluta e ponendo fine al governo conservatore guidato dalla Stefanson, che dopo la batosta elettorale ha rassegnato le dimissioni dalla leadership del partito.
Insomma, in Manitoba c’è stato un vero e proprio ribaltone politico, non del tutto inaspettato, a dire il vero. Quasi tutti i sondaggi degli ultimi anni fotografavano una situazione ben definita, con il Progressive Conservative in calo e l’Ndp in testa, seppur con un margine ridotto e fluttuante. Poi, nelle due settimane precedenti la consultazione elettorale, il vantaggio dei neodemocratici si è consolidato e stabilizzato: alla fine, l’Ndp ha preso 214.028 voti contro le 197.653 del Progressive Conservative.

I neodemocratici guadagnano seggi nelle circoscrizioni urbane e mantennero il nord. I conservatori mantengono seggi nelle aree rurali, ma i ministri Rochelle Squires, Kevin Klein e Audrey Gordon sono stati sconfitti a Winnipeg.

Male, anzi malissimo per quanto riguarda i liberali. Il partito guidato Dougald Lamont ha ricevuto l’ennesima batosta alle urne. Già non partiva bene e a bocce ferme, con appena tre rappresentanti nell’assemblea legislativa prima delle elezioni provinciali. I risultati finali parlano di 51,067 voti, pari a poco più del 10 per cento, con appena un rappresentante eletto in parlamento. Dopo il voto il leader Lamont ha presentato le proprie dimissioni.

Ovviamente grandissima la soddisfazione per il neo premier, consapevole di aver scritto una pagina importante della storia del Canada. “Questa è una grande vittoria per noi”, ha detto Kinew. “Questa è una grande vittoria per tutti noi in Manitoba. Qualsiasi sfida può essere superata se le persone sono unite come un solo Manitoba”.

La sua vittoria ha ricevuto elogi da leader indigeni e politici in tutto il paese. Il Gran Capo Cathy Merrick dell’Assemblea dei Capi del Manitoba ha detto che è motivo di grande orgoglio vedere un rappresentante delle Firts Nations guidare il governo.

“Possiamo fare cose incredibili quando stiamo insieme come un’unica provincia. Manitoba – grazie mille per questo onore. Il nostro team darà tutto ciò che abbiamo per i prossimi quattro anni per servire voi, la gente di questa provincia. Domani, il lavoro inizierà a migliorare la vita. So che possiamo farcela. Perché insieme siamo capaci di grandi cose”.

Complimenti anche da Justin Trudeau. “A nome del governo del Canada, mi congratulo con Wab Kinew e con l’Ndp del Manitoba per la loro elezione. Ieri sera, i ersidenti in Manitoba hanno eletto il loro primo premier delle Firts Nations – una vittoria storica per i popoli indigeni e per i canadesi. Non vedo l’ora di lavorare con il premier designato Kinew e il governo provinciale per ottenere risultati sulle cose che contano di più. Ciò include rendere la vita più accessibile per le famiglie, guidare la crescita economica, promuovere la riconciliazione con i popoli indigeni, costruire più case, più velocemente, rafforzare il nostro sistema sanitario universale e accelerare l’azione per il clima mentre si rimettono più soldi nelle tasche delle persone”.

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