Vertice G7: unità d’intenti, ma i dazi restano
TORONTO – Tra i Paesi G7 sussiste una forte unità d’intenti e questo nonostante le tensioni commerciali degli ultimi mesi. Lo ha confermato ieri il ministro Francois-Philippe Champagne, minimizzando il fatto che nel comunicato finale congiunto non compaia la parola “tariffe”. E proprio questo elemento testimonia come tra i 7 Grandi non siano state superate le divisioni e le spaccature provocate dalla guerra commerciale volute dal presidente americano Donald Trump.
Si è trovato, questo è vero, un terreno comune per andare tutti nella stessa direzione su sette distinte tematiche – dalle sfide rappresentate dall’intelligenza artificiale alla sicurezza economica, passando per la lotta al riciclaggio di denaro sporco e ai finanziamento dei gruppi terroristici – ma il nodo principale dei dazi doganali non è stato sciolto. O meglio, la questione non è stata nemmeno affrontata, proprio perché non rientrava negli obiettivi del summit, che deve essere considerato soprattutto come una tappa preparatoria per il meeting G7 tra i capi di Stato e di governo del prossimo mese.
Champagne, accompagnato nella conferenza stampa conclusiva dal governatore di Bank of Canada Tiff Macklem, ha ribadito come durante i lavori del summit così come nei sette mini vertici bilaterali sia emersa la piena volontà ad andare avanti all’insegna dell’unità d’intenti e della buona volontà per quanto riguarda una futura risoluzione degli elementi divisivi. D’altro canto l’obiettivo comune resta quello di rafforzare la crescita globale, andare ad aggredire gli scompensi che minano gli equilibri commerciali delle singole economie. Terreno comune, dicevamo, anche per quanto riguarda il sostegno incondizionato dato all’Ucraina, che si sta difendendo dall’invasione russa e che continua ad avere bisogno di aiuti economici e militari.
“Andiamo molto d’accordo. Siamo andati molto d’accordo”, ha ripetuto più volte Champagne. “Quindi avevamo molto di cui discutere. Ci siamo presi il tempo per discutere una serie di questioni. Anche con il segretario americano al Tesoro Scott Bessent abbiamo avuto una discussione molto produttiva al G7. Siamo entrambi soddisfatti dei progressi che stiamo facendo e del senso di unità del G7”, ha aggiunto Champagne.
Bessent, dal canto suo, quando gli è stato chiesto dai giornalisti del suo incontro con Champagne, ha detto che “ha avuto una giornata molto produttiva”.
Champagne, che quest’anno presiede i leader finanziari del G7, ha poi aggiunto che le discussioni in seno al G7 sono state costruttive.
“Insieme siamo stati in grado di allinearci in modo da consentire al G7 di fare progressi, il che è una buona cosa”, ha detto. Ha anche detto che il suo incontro bilaterale con i leader dell’UE è stato “molto costruttivo”.
Champagne ha esortato il G7 a lavorare insieme anche in futuro e ha affermato che le questioni delle pratiche non di mercato da parte della Cina, l’invasione russa dell’Ucraina e la ricostruzione dell’Ucraina sono argomenti importanti che verranno discussi anche dai capi di Stato e di governo del prossimo mese.
“Se c’è una cosa che emerge molto chiaramente per me da questo G7 è che siamo più forti insieme”.
In alto: il ministro italiano dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ed il ministro delle Finanze canadese Francois-Philippe Champagne (foto: G7 Canada)