Canada

Vaccini e case di cura, il pressing di Trudeau sui governi provinciali

TORONTO – Pressing del governo federale sugli esecutivi provinciali per accelerare la vaccinazione nelle case di cura a lunga degenza.

Ieri, in occasione della prima conferenza stampa di questo 2021, Justin Trudeau ha ribadito a più riprese la necessità di ottimizzare e velocizzare il processo di distribuzione dei vaccini alle fasce più deboli della popolazione canadese. Un tema questo che è al centro della polemica politica degli ultimi giorni è che ha infiammato il dibattito per gli evidenti ritardi registrati in numerose province.

“Giovedì – ha dichiarato il primo ministro – avrò modo di parlare con i premier delle Province e dei Territori e fare il punto sulla situazione, in special modo sul fronte dei vaccini e su quello delle case di cura a lunga degenza. Certamente provo un senso di frustrazione nel sapere che migliaia di dosi sono bloccate nei frigoriferi degli ospedali quando invece potrebbero essere inoculate ai canadesi, ma stiamo facendo tutto il possibile per migliorare e fare dei passi avanti”.

Il primo ministro ha comunque ribadito l’impegno del governo per quanto riguarda gli accordi commerciali sia con la Pfizer sia con Moderna, le due aziende farmaceutiche produttrici dei vaccini che a dicembre hanno avuto il via libera dagli enti di controllo di Health Canada, dopo averne accertato l’efficacia contro il Covid-19 e la sicurezza per l’essere umano. Ma il dibattito politico continua a ruotare attorno alla vicenda dei politici federali e provinciali che, in barba alla restrizioni e alle linee guida approvate dai vari livelli di governo, hanno deciso di trascorrere le vacanze natalizie all’estero.

Ultimo in ordine di tempo è stato Derek Sweet, deputato federale del Partito Conservatore, pizzicato negli Stati Uniti con la famiglia. Ironia della sorte, Sweet è anche il presidente della Commissione all’Etica della House of Commons, un ruolo che è stato costretto ad abbandonare con le dimissioni annunciate ieri.

Sweet si va ad aggiungere a una lunga lista di personalità politiche che hanno predicato bene e razzolato male, anzi malissimo, a partire dall’ormai ex ministro delle Finanze dell’Ontario Rod Phillips, che è stato costretto a lasciare il governo dopo aver trascorso due settimane di vacanza nel paradiso tropicale di St. Barts, nei Caraibi.

“Ogni canadese ha fatto dei sacrifici personali negli ultimi mesi – ha sottolineato Trudeau – ed è frustrante vedere che tanti politici abbiano deciso di non seguire le regole e le linee guida che hanno proposto e approvato durante questa pandemia. Si tratta di una scelta sbagliata che deve essere condannata. Sono molto deluso per quanto è accaduto: come politici siamo in una posizione di grande responsabilità e in questo contesto dobbiamo dare l’esempio a tutti i cittadini”.

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