Dibattito inutile,
Ford resiste

TORONTO – Pandemia, istruzione, sanità. È stato con questi temi che i leader liberale, dell’Ndp e del Green Party hanno cercato di mettere con le spalle al muro il premier uscente conservatore Doug Ford durante il dibattito in vista del voto provinciale del 2 giugno. Un dibattito, questo, che doveva essere un’occasione d’oro per convincere l’elettorato che l’era Ford a Queen’s Park era giunta al capolinea ribaltando i sondaggi che prospettano la vittoria del Partito Conservatore. Ma la leader dell’NDP Andrea Horwath, il leader liberale Steven Del Duca e il leader dei Verdi Mike Schreiner non sono riusciti a dimostrare di essere pronti a guidare il prossimo governo.

Ford è stato il sacco da boxe per i tre leader che lo hanno attaccato su tutti i fronti cercando di mettere a nudo le decisioni che vincenti non si sono rivelate. Ma la strategia adottata da Ford è stata impeccabile: neppure una volta ha perso la calma, non ha mai fatto il gioco dei suoi avversari ma si è concentrato sul parlare di ciò di cui voleva parlare. “Quando si va alle urne con il tipo di vantaggio di cui gode il partito di Ford, è saggio cercare semplicemente di mantenere il vantaggio senza attirare l’attenzione su di sè – ha affermato Tim Abray, docente di studi politici alla Queen’s University – ha evitato domande scomode e non ha avuto alcun interesse a entrare nei dettagli”.

Schivare i colpi è quello che il premier uscente ha fatto per la maggior parte dei 90 minuti di dibattito. A Schreiner, che ad esempio ha anche criticato Ford per la sua gestione delle case di cura a lunga degenza durante la pandemia, Ford ha risposto dicendo che sta costruendo ospedali. “Quando siamo subentrati ai liberali nel 2018, il nostro sistema sanitario era a pezzi – ha detto- ogni regione di questa provincia sta ora avendo un nuovo ospedale… 50 progetti in ogni singola regione”.

“Una delle cose che il signor Ford si rifiuta di riconoscere sono i tagli e il caos che ha portato al nostro sistema di istruzione pubblica – ha infierito la leader dell’Ndp Andrea Horwath – i tuoi tagli e il tuo caos hanno destabilizzato in modo significativo il nostro sistema dell’Istruzione. Qualsiasi genitore ti dirà la stessa cosa. Non puoi tagliare se vuoi creare un sistema migliore, semplicemente non puoi”.

Anche il leader liberale Steven Del Duca ha aggredito Ford sul tema dell’istruzione. “Il tuo record nell’istruzione pubblica è imbarazzante e dovresti vergognarti di te stesso – ha detto – hai fallito in questa provincia.”

Ford si è detto orgoglioso dei risultati del suo governo in materia di istruzione, dicendo che sta aiutando gli studenti a prepararsi per il mondo del lavoro futuro.

Poi, ancora una volta, ha reindirizzato il tiro ribadendo il suo messaggio: costruire, creare posti di lavoro e mettere soldi nelle tasche delle persone.

Il leader del Pc ha snocciolato un elenco di accuse a Del Duca, tra cui quella di voler ripristinare le tasse di rinnovo della targa e aumentare i pedaggi autostradali. “C’è un vecchio detto che recita ‘Hai diritto alla tua opinione, non ai tuoi fatti, Mr. Ford’”, ha risposto Del Duca.

Solo quando è stato incalzato da Del Duca sulla decisione del governo dell’aprile 2021 di chiudere i campi da gioco e conferire poteri straordinari alla polizia, il tono di Ford è diventato difensivo. “Gente, era tutto perfetto? No, non era perfetto. Ma se c’è stato un problema ho fatto i cambiamenti, mi sono scusato – ha detto Ford – per due anni e mezzo, letteralmente 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ho lavorato per questa pandemia. È facile parlare quando non devi prendere le decisioni difficili che io dovevo prendere”. Non si è fatta attendere la replica pungente di Del Duca: “Signor Ford, con tutto il rispetto, questo è il lavoro che lei ha accettato quattro anni fa”.

La Horwath, invece, più che puntare il dito contro Ford ha attaccato Del Duca che alla fine ha replicato “Tu lanci saette contro di me, non vedi come ride Ford?”. Dalla spaccatura tra Del Duca e Horwath non può ovviamente che guadagnarci Ford. “Tra i due litiganti il terzo gode”, recita un detto.

Buona la performance di Mike Schreiner – mirati i suoi attacchi a Ford – che anche se non dovessero tradursi in seggi extra per il suo partito il 2 giugno, potrebbero comunque influenzare il risultato elettorale complessivo. E questa non sarebbe probabilmente una buona cosa né per i liberali né per l’Ndp. A questo punto, salvo sorprese, vista l’inconcludenza di Horwath e Del Duca sembrerebbe che “les jeux sont faits”. I giochi sono fatti.

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