Canada

Ottawa, ecco la stretta
sulle armi da fuoco

TORONTO – Nuove misure per il controllo delle armi sono state il clou della legislazione federale presentata ieri pomeriggio, l’ultima – e probabilmente la più ’audace’ – proposta dal governo liberale per controllare l’accesso alle armi da fuoco in Canada.

A presentare il disegno di legge – che contiene alcune misure federali che non erano state approvate prima delle elezioni generali dell’anno scorso e nuove proposte avanzate durante la campagna successiva – è stato il ministro della Pubblica Sicurezza Marco Mendicino. Misure che includono un riacquisto obbligatorio di armi che il governo considera armi da fuoco in stile d’assalto, un giro di vite sulle riviste di armi da fuoco ad alta capacità e grandi sforzi per combattere il contrabbando di armi.

Mendicino ha presentato il disegno di legge dopo il question period prima di unirsi al primo ministro Justin Trudeau, e a vari sostenitori del progetto di legge tra i quali alcuni sindaci provenienti da tutto il Paese, per una conferenza stampa all’hotel Chateau Laurier di Ottawa.

Sebbene il disegno di legge non contempli un divieto nazionale, il governo può adottare misure in quella direzione eliminando gradualmente la proprietà delle armi con un limite al numero di licenze di armi da fuoco, vietando l’importazione e la produzione di nuove pistole ed emanando regole più severe per la loro custodia.

Ma, come previsto, le critiche all’approccio del governo di lasciare la decisione di vietare definitivamente le armi alle singole province non sono mancate. L’importante gruppo favorevole al controllo delle armi PolySeSouvient ha affermato che facendo così si creerà in Canada “un inefficace mosaico di norme”.

Una opinione, questa, che non trova d’accordo il primo ministro Justin Trudeau che la scorsa settimana ha citato “tante opinioni e punti di vista in tutto il Paese”.

Parlando della sparatoria alla Robb Elementary School, nella quale hanno perso la vita 19 bambini e due adulti a Uvalde, in Texas, Trudeau ha affermato che i canadesi sono “notevolmente uniti nel voler ridurre la violenza armata” nel loro Paese.

Un divieto di armi da fuoco in “stile d’assalto”, che rappresenta una parte molto importante del disegno di legge, implica il riacquisto obbligatorio di modelli che il governo ha messo fuori legge nel maggio 2020. E mentre i sostenitori del controllo delle armi esultano, i deputati conservatori e coloro favorevoli alle armi hanno suggerito che così facendo si prendono di mira i legittimi proprietari di pistole e fucili piuttosto di impedire che le armi da fuoco illegali cadano nelle mani sbagliate.

La restituzione delle armi riguarderà circa 1.500 modelli che il governo ha bandito tramite ordinanza in quanto non trovano posto nella caccia o nel tiro sportivo.

Infliggere un duro colpo anche al mercato nero di armi vendute illegalmente riveste una grande importanza per debellare la criminalità.

Della proposta di legge fa parte inoltre l’aumento delle sanzioni penali per il contrabbando e il traffico di armi.

La scorsa settimana Statistics Canada ha presentato un allarmante rapporto sulla criminalità armata in Canada tra il 2009 e il 2020. Gli omicidi perpetrati con armi da fuoco sono aumentati del 37% nel corso di 11 anni e le pistole sono state l’arma più usata.

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