Canada

Un quarto dei canadesi
contagiato dal Covid

TORONTO – Quasi un canadese su quattro è stato contagiato dal Covid-19. È quanto emerge da un sondaggio condotto online da Leger e The Association for Canadian Studies.

Mentre il Paese è alle prese con la sua sesta ondata di pandemia di Covid-19 e meno dati vengono condivisi con il pubblico, l’indagine condotta tra l’8 e il 10 aprile su un campione di 1.538 persone, offre un quadro di quante persone sono state infettate dal virus.

Il rilevamento è particolarmente degno di nota, secondo il vicepresidente responsabile di Leger Christian Bourque, in quanto segnala un tasso di infezione superiore a quello suggerito dai dati ufficiali.

Ad essere stato infettato dal Covid, nella fascia di età compresa tra 18 e 34 anni, è stato il 30% delle persone che hanno partecipato alla ricerca di mercato mentre tra quelli di età pari o superiore ai 55 anni è stato contagiato il 12%. “Quello che è stato davvero sorprendente è stata la differenza in termini di età – ha detto Bourque – sembra proprio confermare il fatto che più sei socievole ed esci di casa per andare a ristoranti, bar e concerti e più sei vulnerabile a contrarre la malattia”.

Ed una conferma a quanto medici e scienziati continuano a ripetere fino alla nausea, giunge anche per quel che concerne lo stato di vaccinazione: il 38% degli intervistati non vaccinati ha affermato di essere stato contagiato rispetto al 20% di coloro che si sono immunizzati.

Inoltre quasi tre intervistati su cinque che hanno contratto il Covid-19 hanno dichiarato di avere avuto sintomi lievi mentre il 14% ha affermato che l’infezione non è stata propriamente una passeggiata ma che comunque, nonostante tutto, è riuscito a svolgere le proprie attività quotidiane. Ad essersi sentito come se un treno gli fosse passato sopra – al punto da essere costretto a rimanere a letto – è stato uno su cinque di quelli infettati dal virus.

C’è poi, chi teme di ammalarsi di Covid e chi invece non ha alcuna paura di contrarre il virus. La percentuale emersa dal sondaggio è simile: il 44% ha affermato di essere preoccupato dalla possibilità di contagiarsi mentre il 45% ha detto di non avere affatto paura.

Nonostante ciò, più della metà degli intervistati ha affermato di ritenere che il periodo più brutto della pandemia sia dietro di loro, rappresentando un aumento di circa 30 punti da quando la stessa domanda è stata posta ai canadesi a gennaio.

“In un certo senso le persone ci dicono che il peggio è passato e le cose stanno migliorando”, ha detto Bourque, anche se “la pandemia non è finita”.

Un altro sondaggio condotto a marzo ha esaminato le esperienze dei nordamericani – un quarto dei quali canadesi – con i disturbi di Long Covid, la sindrome post-virale che può debilitare una persona sotto molti aspetti.

Tra coloro che hanno affermato di aver sperimentato effetti a lungo termine da Covid-19, più della metà ha affermato di soffrire di affaticamento e quasi la metà di dolori muscolari e articolari.

Jack Jedwab, presidente dell’Association for Canadian Studies, ha affermato che questi risultati non confermano la percezione che l’ultimo ceppo di Covid-19 sia simile all’influenza o al raffreddore. “Non è ciò che il sondaggio suggerisce in termini di sintomi a lunga durata”, ha affermato Jedwab.

Tra le persone che hanno preso parte alla ricerca risulta che quelle di età compresa tra 30 e 34 anni hanno segnalato veri e propri strascichi del Covid difficili da mandare via.

Gli effetti a lungo raggio dell’infezione causata dal nuovo coronavirus possono manifestarsi in tutte le persone che lo hanno contratto, indipendentemente dall’età e dalla gravità della malattia.

Jedwab ha detto di ritenere importante che le persone siano consapevoli del rischio di soffrire di Long Covid e dei sintomi “in modo da poter essere meglio preparati ad affrontare i sintomi che potrebbero sorgere e cercare quindi per quanto possibile di alleviarli”.

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