TORONTO – Si apre una nuova settimana di fuoco per Justin Trudeau. Il primo ministro, di ritorno da Parigi – dove ha preso parte il Vertice delle Nazioni francofone durante il quale ha promesso aiuti per 16 milioni di dollari ai Paesi in via di sviluppo in Africa – deve fare i conti con una situazione esplosiva alla House of Commons, con il Bloc Quebecois che punta i piedi e chiede a gran voce al governo di assecondare le sue richieste in cambio del sostegno all’esecutivo.
La scorsa settimana il leader blocchista Yves-François Blanchet ha posto il governo davanti a un bivio: il suo sostegno in caso di sfiducia passa attraverso il via libera del governo all’aumento delle pensioni minime per gli under 75 e dall’approvazione del Bill C-282 a favore del settore dei latticini e del pollame. Di fronte al mancato sostegno del Partito Liberale a una mozione che riprendeva per filo e per segno la riforma proposta su tema previdenziale, lo stesso Blanchet ha alzato la posta, dando a Trudeau appena “qualche giorno ” di tempo per decidere, prima di attivarsi in prima persona e organizzare con gli altri partiti dell’opposizione una mozione di sfiducia contro il primo ministro.
Per ora, almeno su questo fronte tutto tace. Ieri il capogruppo alla Camera dell’Ndp Peter Julian ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna richiesta da parte del Bloc Quebecois. Allo stesso tempo l’esponente neodemocratico ha ribadito come il suo partito è pronto a votare sui provvedimenti del governo anche se non esiste più il patto di legislatura che aveva legato i liberali e gli ndippini dalla primavera del 2022. Secondo quanto stabilito dal leader Jagmeet singh, i neodemocratici hanno intenzione di indirizzare alcune decisioni del governo, votando a favore o contro a seconda dei provvedimenti presentato dall’esecutivo alla House of Commons.
“I capogruppo alla Camera – ha dichiarato Julian – si sentono in qualche modo praticamente tutti i giorni, ma credo che ci sia una differenza tra quello che diciamo pubblicamente e ciò che poi facciamo privatamente”. Il deputato dell’Ndp ha confermato come sul fronte della sfiducia non vi siano stati contatti diretti con il Bloc Quebecois.
Allo stesso tempo, il secondo provvedimento giudicato indispensabile dal leader blocchista per il suo sostegno al governo, sembra essere stato dimenticato nella Camera Alta del parlamento canadese.
Blanchet ha ricordato alla Camera che il disegno di legge C-282 è stato al Senato per “un anno e mezzo” e ha accusato il Senato di “prendere il primo ministro per il naso”.
“Sono i suoi senatori, quelli che ha nominato, che si stanno mettendo in mezzo”, ha detto il leader del Blocco, ricordando al primo ministro Justin Trudeau che il suo lavoro è in gioco. “Li istruirà a rispettare la democrazia e le nostre scelte come rappresentanti eletti?”
“Il Senato è indipendente e sta facendo il suo lavoro”, ha risposto Trudeau, riferendosi alla sua decisione come leader liberale di rimuovere i senatori dal suo caucus e al processo imparziale che ha avviato per la nomina dei senatori. “Permetteremo alla democrazia di funzionare senza interferenze. Tuttavia, siamo sempre stati chiari. Difenderemo la gestione delle forniture”.
Il disegno di legge, presentato da un deputato del Bloc, impedirebbe ai negoziatori commerciali canadesi di rinunciare a ulteriori concessioni sui settori altamente protetti dei prodotti lattiero-caseari, delle uova e del pollame del Canada.
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