Toronto

Olivia Chow in fuga,
gli altri candidati si ostacolano
nella corsa a sindaco

TORONTO – Nella corsa a sindaco fa fatica a emergere un candidato credibile che possa frenare Olivia Chow. La conferma di questa tendenza, che sta andando avanti ormai da qualche settimana, arriva dall’ultimo sondaggio della Forum Reserch, un’istantanea degli umori dell’elettorato torontino che mette in luce come l’ex parlamentare dell’Ndp goda di un netto vantaggio nella corsa a sindaco.

Secondo l’indagine demoscopica in questione, realizzata su un campione di mille intervistati il 19 e il 20 maggio, la Chow viaggia attorno al 34 per cento nelle intenzioni di voto, facendo il vuoto dietro di sé.

Al secondo posto, a pari merito, troviamo il consigliere comunale Josh Matlow e l’ex capo della polizia di Toronto Mark Saunders, appaiati al 12 per cento. A seguire, l’ex deputata provinciale liberale Mitzie Hunter al 10 per cento, l’ex vice sindaco di Toronto Ana Bailao al 9 per cento e il consigliere comunale Brad Bradford al 7 per cento. Tutti gli altri candidati – tra i quali il consigliere comunale Anthony Perruzza, il giornalista Anthony Furey, l’ex consigliere Giorgio Mammoliti – hanno percentuali poco significative e sembrerebbero tagliati fuori dalla corsa.

Il sondaggio della Forum Research ricalca un’altra indagine demoscopica realizzata dalla Liaison Strategic tra il 17 e il 18 maggio su un campione di 1.311 intervistati. In questo caso la Chow si trova al 29 per cento, seguita da Saunders la 17 per cento, Hunter al 15 per cento, Matlow all’11 per cento, Bradford al 10 per cento e Bailao all’8 per cento.

Insomma, in questo momento l’ex deputata federale neodemocratica può contare su circa un terzo delle intenzioni di voto, mentre il livello di consenso per gli altri candidati è ancora molto frastagliato. Proprio la presenza di numerosi candidati di peso tra i 102 che hanno ufficializzato la propria candidatura per il dopo Tory sta in qualche modo facilitando la campagna elettorale della Chow. Manca, almeno in questo momento, un candidato che possa legittimamente aspirare al ruolo di avversario in una potenziale corsa a due a City Hall.

Questa dinamica, se non cambierà, renderà molto più facile il lavoro della Chow. Un cambiamento degli equilibri, tuttavia, potrebbe arrivare dall’eventuale rinuncia di qualche candidato, che strada facendo – così come è successo in passato per altre tornate elettorali nella corsa a sindaco di Toronto – potrebbe annunciare il proprio passo indietro e l’eventuale endorsement per un altro candidato in corsa. Per ora, però, nessuno dei principali candidati sembra intenzionato a mollare la presa.

Un secondo fattore da tenere in conto è quello dei dibattiti televisivi che in qualche modo potrebbero incidere sulla significativa fetta di elettorato torontino – circa un quarto del totale – che si dichiara ancora indeciso su quale candidato dirottare il proprio voto. Questa settimana sono in programma due dibattiti, uno domani – dove il tema centrale già annunciato sarà quello delle politiche abitative – e uno giovedì organizzato dalla Toronto Region Board of Trade. Per quanto riguarda i temi della campagna elettorale, la forum Research ha confermato che il nodo che sta più a cuore agli elettori di Toronto resta quello legato all’aumento del costo della vita in città, seguito dai problemi legati alle politiche abitative e al traffico.

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