TORONTO – Una carneficina in piena regola. Sono dieci le persone uccise e 18 quelle che sono rimaste ferite in seguito a una serie di accoltellamenti avvenuti domenica in Saskatchewan nella James Smith Cree Nation e a Weldon.
L’attacco è stato sferrato in 13 zone diverse. La caccia all’uomo da parte dell’Rcmp è in corso: i due sospetti in fuga sono Damien Sanderson di 31 anni, e Myles Sanderson di 30. Secondo il capo della polizia di Regina Evan Bray, alcune vittime sembrano essere state prese di mira mentre altre sono state colpite a caso. Ma il movente resta un mistero.
Non sono state rese note ufficialmente le identità delle vittime, ma i residenti di Weldon hanno identificato una di loro come il 77enne Wes Petterson.
L’allerta è stata estesa anche alle province limitrofe di Alberta e Manitoba, visto che i presunti assassini sono stati visti fuggire in auto, forse una Nissan Rogue nera con targa 119 MPI, anche se la polizia ha affermato che è possibile che abbiano cambiato veicolo.
La polizia ha chiesto ai residenti della zona di usare la massima cautela. In tutta la provincia sono stati istituiti posti di blocco e la popolazione è stata invitata a restare al sicuro. “Nonostante gli sforzi incessanti della notte scorsa sia da parte dell’RCMP che della polizia di Regina – ha twittato ieri Bray – i sospetti sono ancora in libertà. Sono in arrivo altri investigatori per prendere in mano questa indagine e non ci fermeremo finchè questi due individui non saranno localizzati e presi in custodia”.
I due sospettati – non è chiaro se siano parenti – sono stati avvistati da alcuni testimoni a Regina che dista circa 300 chilometri dai luoghi della strage.
Il premier del Saskatchewan Scott Moe ha twittato le sue condoglianze domenica alla famiglia e agli amici delle vittime ed ha affermato che le bandiere degli edifici del governo provinciale saranno abbassate a mezz’asta un giorno per ogni persona uccisa.
Il primo ministro Justin Trudeau ha twittato domenica pomeriggio di essere “scioccato e devastato dagli orribili attacchi”. “Dato che questa è una situazione in evoluzione, incoraggio tutti nella zona ad ascoltare i consigli delle forze dell’ordine e seguire le dovute precauzioni. I responsabili degli attacchi ripugnanti di oggi (ieri, ndr) devono essere assicurati alla giustizia”.
Dei sospetti, finora, nessuna traccia. La caccia continua.