Ontario

Scuola: Governo-Cupe,
in arrivo negoziati difficili

TORONTO – Anche se il personale non docente delle scuole dell’Ontario è tornato al lavoro ed i negoziati sono appena ripresi, l’accordo tra governo e CUPE rimane un miraggio. Le parti sembra siano ancora distanti su alcune questioni chiave. La Canadian Union of Public Employees (CUPE), che annovera più di 50.000 membri tra il personale di supporto all’istruzione, afferma che non accetterà dalla provincia un’”offerta a due livelli” : un aumento dei salari non omogeneo è stato segnalato come parte dell’ultima offerta del governo Ford “Siamo stati chiari, un accordo verrà stipulato con un aumento forfettario sostanziale – si legge in una dichiarazione rilasciata ieri dal comitato di contrattazione – un’offerta del genere non sarebbe all’altezza di ciò di cui voi lavoratori avete bisogno per ratificare un accordo”.

Stando a una fonte governativa l’ultima proposta prevede un aumento annuo del 3,5% per i lavoratori meno pagati e un aumento più vicino al 2% per i lavoratori con i salari più alti. Questi numeri sono più elevati rispetto al 2,5% e all’1,5% di aumento in busta paga del contratto quadriennale imposto dal Bill 28 che la provincia si appresta ad abrogare lunedì.

Dal canto suo, il CUPE, dice di non aver ricevuto quella che viene indicata come l’ultima offerta del governo e sottolinea che qualora fosse davvero quella trapelata non consiglierebbe ai propri membri di accettare. Il governo, intanto, pur contestando gli aumenti spifferati dalla fonte ben informata, non si pronuncia. “Il mediatore mi ha chiesto di non parlarne”, ha detto Doug Ford ieri quando gli è stato fatto presente che il sindacato non avrebbe accettato un accordo del genere.

Quel che la provincia sta cercando di fare in questo momento, secondo la fonte vicina al governo, è raffreddare il clima incandescente che ha portato allo sciopero di venerdì scorso. Ma il premier Doug Ford, dopo essersi mostrato aperto al dialogo e aver promesso la revoca della legge pomo della discordia con il CUPE martedì, ieri è apparso riluttante ad abbandonare l’idea di un’offerta con due aumenti diversi. “Ci concentreremo sui lavoratori a bassa retribuzione, questo è il nostro obiettivo – ha detto – sarò giusto, spero che anche il sindacato lo sia”.

Quel che sembra preoccupare Ford è che qualsiasi accordo potrebbe avere un impatto sui contratti degli insegnanti rappresentati da quattro sindacati che stanno anche negoziando con il governo: “Gli aumenti per gli insegnanti potrebbero tradursi in decine di miliardi di dollari – ha fatto notare – ho bisogno di valutare quali ripercussioni avrebbero sulle casse del governo dell’Ontario”.

Non si presenta per nulla facile il nuovo round di negoziati. Quella di questi giorni sembra essere una calma apparente, una tregua in attesa di impugnare nuovamente le armi. Il sindacato, ha già detto di essere pronto, dopo aver dato un preavviso di cinque giorni, a scioperare di nuovo se i colloqui non andranno nella direzione desiderata.

Il premier Doug Ford, dopo aver cercato di allentare la tensione e aver convinto i membri del CUPE in sciopero a tornare al lavoro, sembra gettare di nuovo benzina sul fuoco. Ieri ha affermato di ritenere che lo sciopero di due giorni dei lavoratori dell’istruzione in mezzo a trattative contrattuali tese sia stato “molto più pericoloso” del tanto contestato Bill 28. «Sai cosa c’è di peggio della Section 33? È la minaccia di scioperare, bloccare l’economia dell’Ontario, far rimanere i genitori a casa, lasciare i bambini a casa, tenere i nonni a casa dato che i ragazzini vengono scaricati a loro, ecco tutto questo è molto più pericoloso della Sezione 33″, ha detto Ford.

La speranza per giungere al rinnovo del nuovo contratto scaduto il 31 agosto è ora riposta nei negoziati ma serve molta buona volontà. Il muro contro muro non porterà da nessuna parte.

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