TORONTO – Dall’ambiente al turismo, dall’istruzione e formazione all’Ontario Science Centre e all’assistenza sanitaria. Il rapporto annuale presentato ieri dal revisore dei conti dell’Ontario ad interim Nick Stavropoulos è incentrato su 12 audit ed ha messo in luce l’operato del governo Ford che in questi settori ha lasciato molto a desiderare ma, il dito nella piaga lo ha messo quando ha sciorinato dati riguardanti il sistema sanitario della provincia.
Un sistema che fa acqua da tutte le parti. Pronto soccorso, assistenza sanitaria nell’Ontario settentrionale, stato delle case di cura a lunga degenza e della sanità pubblica dell’Ontario, sono stati messi sotto la lente d’ingrandimento.
La mancanza di medici di famiglia contribuisce in misura significativa all’intasamento dei pronto soccorso: una visita su cinque, ha detto Stavropoulos, non è avvenuta per questioni urgenti ma semplicemente perché le persone non avevano un medico di famiglia o non avevano accesso ad altri servizi.
La mancanza di personale sanitario risulta essere il problema più grande nella provincia. Tra luglio 2022 e giugno 2023, inoltre, ci sono state più di 200 chiusure temporanee non pianificate di pronto soccorso che hanno coinvolto 23 ospedali, principalmente in aree rurali o remote e fondamentalmente a causa della carenza di infermieri e medici. Sempre la scarsità di infermieri e medici ha portato, tra luglio 2022 e settembre 2023, alla chiusura dei servizi ostetrici in 10 ospedali del nord della provincia: quattro erano ancora chiusi a settembre, tre dei quali da più di un anno.
La lunga attesa nei pronto soccorso è ormai una piaga che continua ad affliggere il sistema sanitario da lungo tempo. I pazienti del pronto soccorso aspettano in media due ore per essere visitati da un medico, fino a 30 minuti negli ultimi 10 anni, e aspettano più di 24 ore se necessitano di un posto letto.
La sanità in ginocchio non è la sola spina nel fianco del governo Ford.
L’auditor general ha riscontrato inoltre che non è stato un governo che ha agito seguendo il corretto iter quando è stata presa la decisione di trasferire l’Ontario Science Centre ad Ontario Place sulla base di informazioni sui costi preliminari e incomplete e input insufficienti da parte delle principali parti interessate.
Il governo ha anche apportato modifiche “significative” all’energia, alla pianificazione territoriale e alle politiche abitative senza un’adeguata consultazione ambientale.
E gli ‘errori’ del Ministero del Turismo, della Cultura e dello Sport che non sempre approva in modo tempestivo il sostegno turistico ai festival artistici, gastronomici e musicali, causando cancellazioni.
Una buona dose di leggerezza, una poco attenta valutazione delle situazioni e decisioni affrettate sembrano essere spesso alla base dell’operato del governo Ford.
(foto di Hush Naidoo – Jade Photography)