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Ripescaggio, una clausola
riaccende la speranza

TORONTO – Un’oscura clausola della Fifa, intrighi di palazzo, giochi di potere, interessi economici, pressioni politiche. Sono gli ingredienti che fanno da sfondo alla clamorosa possibilità di ripescaggio dell’Italia ai Mondiali, dopo l’umiliante eliminazione ai playoff nella tragica gara di Palermo contro la Macedonia del Nord. Ma per capire cosa stia accadendo e cosa potrebbe succedere nelle prossime settimane occorre fare un passo indietro. Nei giorni scorsi sui giornali italiani è circolata a più riprese l’ipotesi di ripescaggio degli Azzurri. L’ultima, in ordine di tempo, è stata mercoledì con la notizia della possibile esclusione dell’Iran dalla competizione per quello che è successo nel match casalingo contro il Libano: 2.000 donne iraniane hanno acquistato il biglietto ma sono state lasciate fuori dallo stadio e poi sono allontanate dalle forze dell’ordine.

La Fifa, nel settembre del 2019, lanciò un ultimatum all’Iran, minacciando una sua possibile esclusione dalle competizioni internazionali se non si fossero presi provvedimenti riguardo alla presenza delle donne negli stadi. Con l’esclusione dell’Iran – questa l’ipotesi – si riapriva il discorso del ripescaggio dell’Italia.

Tutto fumo negli occhi. Come ha spiegato ieri il delegato Fifa Alfonso De Polpis, nel caso in cui arrivasse l’esclusione dell’Iran, verrebbe ripescata una nazionale asiatica.

In realtà si sta lavorando sottotraccia su un altro fronte, quello regolamentare. All’interno della Fifa, infatti, si sta formando un gruppo che vede di cattivo occhio l’esclusione degli Azzurri dal primo Mondiale invernale della storia.

Contratti pubblicitari, accordi televisivi, sponsor, merchandising: un Mondiale senza la nazionale italiana penalizzerebbe un po’ tutti, come già successo nel 2018 con il flop – in termini di introiti – della Coppa del Mondo in Russia. Un flop che non si vorrebbe ripetere.
Ecco allora – come ha scritto ieri il settimanale tedesco Die Oraten – che la fronda pro Azzurri dentro la Fifa ha iniziato a muoversi per trovare una soluzione che permetta all’Italia di andare ai Mondiali rispettando, allo stesso tempo, i regolamenti.

E la soluzione al rompicapo – “come far qualificare una squadra eliminata” – sarebbe in un’oscura clausola del regolamento Fifa del 1951 (articolo 127, comma 51 e comma 52) emendato due anni dopo con gli accordi di Cefalù: stando a questo cavillo, la Nazionale che avesse vinto i campionati Europei (la cui prima edizione si sarebbe giocata sette anni dopo, nel 1960) o la Coppa America avrebbe ottenuto la qualificazione automatica alla successiva Coppa del Mondo.

Si tratta di una clausola caduta nel dimenticatoio, mai utilizzata, anche perché da allora tutti i campioni europei o sudamericani in carica si sono sempre qualificati sul campo. Tutti fino alla debacle azzurra di Palermo.

Ma la situazione è maledettamente più complicata. Il Regolamento Fifa è stato completamente rivisto e modificato sotto le presidenze di Joao Havelange e Sepp Blatter e i comma 51 e 52 sono spariti, anche se ufficialmente non sono mai stati abrogati, cioè non esiste una votazione ufficiale che ne certifichi l’eliminazione.

Insomma, i due comma ci sono o non ci sono? Ora la fronda pro Azzurri in seno alla Fifa ha deciso di seguire questa strada con la seguente tesi: i comma del regolamento che garantiscono l’accesso ai Mondiali ai vincitori di Europeo e Coppa America, pur non più presenti, non sono mai stati abrogati, di conseguenza sono ancora in vigore.

Azzurri ai Mondiali, quindi? In seno alla Fifa non si sbilanciano, la decisione verrà presa nei prossimi giorni. “Fifty-Fifty, c’è il 50 per cento di possibilità – hanno dichiarato il delegato francese Jean Trot-De-Lake e quello giapponese Kazuro Sushi – speriamo di sì, un Mondiale senza gli Azzurri non è un vero Mondiale”.

Di parere opposto i rappresentanti di altre federazioni calcistiche. “I soliti italiani – hanno detto il polacco Bogdan Spigolinsky e l’inglese Lawrence Whiteshark – non rispettano mai le regole, lo fanno solo quando gli fa comodo, rispolverando leggi che magari non esistono più”.
Più possibilista il brasiliano Joao Carramba Salmonao, mentre l’olandese Ruud Van der Seppien ha lanciato la classica frecciatina destinata a creare polemica. “Ma facciamoli andare ai Mondiali questi Azzurri. Cosa volete che combineranno? Hanno perso contro la Macedonia del Nord. Ripeto, Macedonia del Nord. E pensano di andare ai Mondiali e vincerli? Sarebbe proprio una barzelletta, un pesce d’aprile, un paradosso”. Comunque, entro una settimana ne sapremo di più.

Vince Sardina

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