Ontario

Riapre Queen’s Park: focus su economia, lavoro e dazi

TORONTO – Crisi dei dazi, nodo occupazione, sicurezza e sostegno all’economia. Sono queste le priorità annunciate dal governo provinciale in vista del riavvio dei lavori a Queen’s Park dopo una pausa lunghissima, ben 137 giorni. E proprio questo stop dell’Assemblea provinciale è stato oggetto di forti critiche da parte delle opposizioni, visto che – numeri alla mano – tra elezioni anticipate, pausa estiva e prossima pausa invernale, il parlamento provinciale dell’Ontario in questo 2025 rimarrà aperto solamente per 14 settimane su 52. Il premier Doug Ford ha già stilato la lista delle priorità in queste sette settimane di lavori prima della pausa invernale: la guerra commerciale con gli Stati Uniti, una conseguente flessione dell’economia con circa 700.000 abitanti dell’Ontario in cerca di lavoro, l’aumento dell’inflazione e il mercato immobiliare in crisi.

Oggi il governo provinciale introdurrà un disegno di legge incentrato sulla semplificazione della burocrazia, compresa la legislazione sulla mobilità del lavoro che fa parte degli accordi che l’Ontario ha firmato in primavera e in estate con la maggior parte delle altre province e territori per riconoscere le reciproche credenziali per medici, infermieri e altri operatori sanitari. Il governo conservatore, inoltre, è pronto a vietare gli autovelox attraverso la legislazione questa settimana.

“Di fronte a così tanta incertezza economica, il nostro governo sta esaminando attentamente le sfide che ci stanno trattenendo e sta portando avanti idee grandi e audaci per costruire un’economia più competitiva, resiliente, sostenendo al contempo i lavoratori, le famiglie e le imprese in tutta la provincia”, ha dichiarato Hannah Jensen, portavoce di Ford.

“Per sostenere i settori che il presidente Trump sta minacciando, il nostro governo valorizzerà il nostro vantaggio nucleare e minerario critico, imporrà prodotti realizzati in Ontario negli appalti e troverà più modi per ridurre le tasse, i costi e le spese. Stiamo eliminando la burocrazia, rafforzando il commercio interno e aprendo la mobilità del lavoro in tutto il Canada, accelerando al contempo la costruzione di infrastrutture, trasporti e fabbriche che creano nuovi posti di lavoro e le condizioni di cui le imprese hanno bisogno per investire in Ontario”.

Ma il governo Ford dovrà anche affrontare una serie di nodi che stanno creandom incertezza in questo momento, tra cui lo scandalo nel fondo per lo sviluppo delle competenze della provincia, che ha visto l’assegnazione di 2,5 miliardi di dollari a diverse centinaia di aziende per formare i lavoratori. Il revisore generale dell’Ontario ha recentemente scoperto che il governo non è stato “equo, trasparente o responsabile” nel modo in cui ha distribuito quei soldi.

L’Auditor General Shelley Spence ha scoperto che più della metà delle domande scelte dal ministero del Lavoro per ricevere denaro sono state classificate “scarse, basse o medie rispetto agli obiettivi e ai criteri del programma”. Inoltre più di 60 dei candidati con il punteggio più basso sono stati approvati dopo aver assunto un lobbista. Un’assegnazione, tra l’altro, che avrebbe favorito figure vicine al governo, come hanno accusato le opposizioni.

Dura Marit Stiles dell’Ndp: “Come abbiamo visto con la legislazione che è stata approvata nell’ultima sessione, il governo non vuole quella trasparenza e responsabilità”.

Nel frattempo, il ministro delle Miniere e dell’Energia Stephen Lecce ha appena lanciato l’iniziativa provinciale “un permesso, un processo” per aiutare le aziende minerarie a ottenere più rapidamente i permessi governativi.

In alto, il premier dell’Ontario Doug Ford (foto X – Ford)

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