Canada

Recessione: Canada al bivio

TORONTO – Un’istantanea, capace di catturare lo stato di salute della nostra economia. È quella che scatterà venerdì Statistics Canada con la presentazione degli ultimi dati sul Prodotto interno lordo. Il perché dell’attesa che sta montando per il rapporto mensile di StatCan è presto detto: con i numeri che verranno presentati domani, saremo in grado di capire se il nostro Paese è diretto verso la recessione o se, al contrario, la nostra economia è stata in grado di assorbire l’onda d’urto delle tariffe attivate da Donald Trump e la conseguente guerra commerciale con gli Stati Uniti.

Con i dati definitivi del 28 novembre avremo quindi un quadro più completo, perché non saranno pubblicati solamente i numeri di settembre, ma anche quelli relativi al terzo quadrimestre dell’anno. Tenendo conto che il secondo trimestre si è chiuso in territorio negativo (-1,6 del Prodotto interno lordo), di fronte a un altro dato col segno meno saremo dentro una recessione tecnica: per definizione, un Paese si trova in recessione se segna due trimestri in negativo.

L’importanza della questione non è tanto nei decimali e nel virgola zero, ma è soprattutto sull’impatto psicologico che la parola “recessione” porta con sé. Con la recessione di solito calano i consumi, la percezione del potere d’acquisto crolla così come la fiducia dei consumatori, e ovviamente le grandi compagnie sono più restie ad effettuare importanti investimenti. Ne segue un generalizzato stallo nelle assunzioni con ripercussioni sul tasso di disoccupazione. Si viene quindi a creare un effetto domino con conseguenze negative per l’intera economia. Ma per avere un quadro meglio definito dovremo aspettare il rapporto di domani. Nel frattempo il governo ha annunciato ieri una serie di misure di sostegno di due settori colpiti pesantemente dalla guerra commerciale con gli Stati Uniti: quello dell’acciaio e quello del legname.

La prima misura abbasserà il limite di acciaio che puù essere importanto in Canada da Paesi che non hanno un accordo di libero scambio con Ottawa, dal 50 al 20 per cento. Un provvedimenti che è pensato – anche se non ufficialmente – per la Cina. Questo permetterà ai produttori di acciaio canadesi di acquisire nuove quote di mercato per circa 854 milioni di dollari. Anche il trasporto dell’acciaio canadese che viaggia attraverso Canadian National Railway (CN) verrà tagliato del 50 per cento.

Inoltre l’esecutivo guidato da Mark Carney aumenterà i fondi a sostegno delle aziende che lavorano nel settore del legname di altri 500 milioni di dollari, per un totale di 1,2 miliardi.

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