TORONTO – Le interferenze cinesi e la difficile situazione finanziaria dei canadesi fanno crollare il livello di consenso verso Justin Trudeau. Due sondaggi della Nanos e della Angus Reid mettono in luce ancora una volta come la fase di instabilità del governo federale abbia radici profonde, con le preoccupazioni dei canadesi in questi primi mesi del 2023 che si riflettono sulle intenzioni di voto nei confronti del Partito Liberale e delle principali forze d’opposizione. Secondo un’indagine demoscopica della Nanos Research, se i canadesi dovessero tornare alle urne in questo momento, ci troveremmo di fronte a un probabile cambio di guardia alla guida dell’esecutivo federale. Il Partito Conservatore guidato da Pierre Poilievre si attesta al 35,7 per cento delle intenzioni di voto, mentre i liberali sono abbondantemente sotto il 30 per cento: solo il 28,3 per cento del campione si dice pronto a sostenere alle urne il partito di Trudeau.
L’Ndp di Jagmeet Singh non va oltre il 19,4 per cento – stabile rispetto all’ultimo sondaggio – mentre i Verdi di Elziabeth May raggiungono il 5,1 per cento. Ma a cosa è dovuto questo tracollo nelle intenzioni di voto dell’elettorato canadese? A specifica domanda, gli intervistati hanno indicato nella situazione finanziaria e nella vicenda delle presunte interferenze cinesi i motivi per i quali non potrebbero sostenere il Partito Liberale.
Vi sono, sostiene la Nanos, delle “tendenze strutturali” che preoccupano i canadesi come il rischio di una recessione economica, l’aumento dell’inflazione e la crescita del costo della vita che stavano già minando la popolarità dei liberali prima che le presunte interferenze cinesi nelle elezioni canadesi iniziasse a fare notizia.
L’ampia copertura della questione ha ulteriormente deteriorato l’ambiente politico dei liberali. Nanos ha sottolineato che i conservatori hanno vinto i governi di minoranza nelle elezioni federali del 2006 e del 2008 con quasi gli stessi numeri di sostegno popolare che il suo sondaggio sta attualmente mostrando. I conservatori di Stephen Harper hanno vinto le elezioni del 2006 con il 36,3 per del voto popolare e le elezioni del 2008 con il 37,6 per dei voti. Nel 2006, hanno formato un governo di minoranza con 124 dei 308 seggi, e nel 2008 con 143 dei 308 seggi. I liberali hanno vinto 103 seggi con il 30,2 per dei voti nel 2006 e 77 seggi con il 26,3 per dei voti nel 2008: in entrambe le elezioni sono diventati in partito ufficiale dell’opposizione alla House of Commons.
Ma come abbiamo accennato c’è anche un secondo sondaggio che mette in luce come la delicata fase finanziaria ed economica continui a preoccupare i canadesi. Secondo un’indagine demoscopica della Angus Reid, un canadese su tre – il 34 per cento – rivela di trovarsi in una situazione finanziaria “cattiva” o addirittura “terribile”. Rispetto allo scorso luglio, abbiamo assistito a una crescita del 6 per cento, che va di pari passo con l’aumento dell’inflazione – rimasta sostanzialmente fuori controllo per tutta la seconda parte del 2022 – e con la crescita dei tassi d’interesse, che ha provocato la corsa verso l’alto dei mutui a tasso variabile e alle varie forme di prestito creditizio di denaro.
Il sondaggio di Angus Reid ha rilevato che più della metà dei canadesi che guadagnano meno di 50.000 dollari all’anno ha dichiarato di essere in “cattive” o “terribili” condizioni finanziarie.
Da circa 18 mesi, circa la metà dei canadesi ha anche affermato che garantire i pasti alle proprie famiglie è stato difficile.
Il 45 per cento dei canadesi a marzo ha dichiarato che è stato difficile o molto difficile rispetto al 51 per cento nel settembre 2022, al 49 per cento nel maggio 2022 e al 45 per cento nell’ottobre 2021.
Il 67 per cento dei canadesi afferma di aver ridotto le proprie spese a causa dell’aumento del costo della vita e ben il 40 per cento sta prelevando denaro da conti che normalmente non tocca.
Il 35 per cento ha ritardato i contributi ai propri piani di risparmio pensionistico registrati e ai conti di risparmio esentasse e il 13 per cento degli intervistati afferma di aver preso in prestito denaro da familiari o amici.
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