TORONTO – Rimpasto di governo prima delle elezioni suppletive in British Columbia. Justin Trudeau, puntellata la situazione alla House of Commons la scorsa settimana – con il leader dell’Ndp Jagmeet Singh che ha bocciato la richiesta di mozione di sfiducia del Bloc – deve decidere come muovere le pedine del suo esecutivo. Il rimpasto si è reso necessario dopo l’annuncio fatto a ottobre da quattro ministro federali circa la loro volontà a non ripresentarsi alle prossime elezioni, in programma tra poco meno di un anno.
Ora Trudeau non solo deve sostituire Marie-Claude Bibeau, Carla Qualtrough, Dan Vandal e Filomena Tassi, ma deve anche dare la scossa, rilanciare l’azione di governo in vista del budget primaverile. Il rimpasto, insomma, rappresenta l’ultima occasione utile per arrivare all’appuntamento alle urne con una squadra affiatata e autorevole. Certo, molte scelte saranno praticamente obbligate, visto che nell’ultimo anno sono stati ben ventiquattro i deputati che hanno confermato la loro intenzione a non ricandidarsi o che addirittura hanno presentato le loro dimissioni, come gli ex ministri Marc Garneau, David Lametti e Carolyn Bennett.
Guardando al calendario delle scadenze, salta all’occhio quella delle elezioni suppletive annunciate dal governo proprio domenica in British Columbia, nel distretto di Cloverdale-Langley City. I liberali, peraltro, guardano a questo appuntamento elettorale con una certa apprensione, viste le similitudini con quanto successo nelle ultime suppletive. La scorsa estate il partito di Trudeau ha perso il seggio di Toronto-St. Paul’s, feudo liberale caduto in mano ai conservatori dopo il passo indietro della Bennett: un risultato questo non previsto alla vigilia del voto. Stesso discorso con quanto successo alle byeelections di LaSalle–Émard–Verdun, a Montreal, dove i grit hanno perso il distretto rappresentato dall’ex ministro Lametti prima delle repentine dimissioni.
Ora, i timori del primo ministro sono tutti rivolti al possibile ripetersi di quanto accaduto in Ontario e in Quebec. Il seggio in questione è rimasto in mano ai grit negli ultimi dieci anni, salvo una breve parentesi di due anni. John Aldag è stato eletto nel 2015 e nel 2021, poi lo scorso marzo il deputato liberale ha deciso di dimettersi per correre alle elezioni provinciali nelle fila dell’Ndp.
Il problema per Trudeau è comunque sempre lo stesso: lo scarso appeal nell’elettorato canadese negli ultimi 18 mesi, che ora trova conferme anche nei sondaggi effettuati nel distretto di Cloverdale-Langley City. Stando a 338canada.com, un portale che aggrega tutti i sondaggi effettuati nell’ultimo periodo, nella circoscrizione interessata dal voto suppletivo c’è stato un crollo del consenso verso i liberali e, parallelamente, una repentina crescita delle intenzioni di voto per il Partito Conservatore guidato da Pierre Poilievre. In questo momento, i tory si troverebbero al 51 per cento in questo collegio, mentre i liberali non andrebbero oltre il 30 per cento.
Nel 2021 Aldag aveva vinto per appena 1.600 voti, superando quella Tamara Jansen dalla quale era stato battuto due anni prima. Ora i conservatori tornano alla carica, presentando come candidata la stessa ex parlamentare, mentre i liberali hanno deciso di puntare su Madison Fleischer, alla prima esperienza nella politica attiva. Secondo i sondaggi, ha poco più di un mese di tempo – si voterà il 16 dicembre – per recuperare un distacco di oltre venti punti percentuali.
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