Toronto

Pronto soccorso:
lunghe attese, la gente va via

TORONTO – Il numero di canadesi che visitano i pronto soccorso in tutto il Paese e che vanno via prima di ricevere le cure si è più che quintuplicato.
Il problema è codificato dai reparti di emergenza ospedaliera come “LWBS” (left without being seen) – pazienti che “se ne vanno senza essere visti” – a causa delle lunghe attese causate dal sovraffollamento dei pronto soccorso e dalla carenza di personale. “A preoccuparci sono quelle condizioni che chiamiamo sensibili al fattore tempo – ha detto a CTV National News il dottor Eddy Lang, uno specialista in medicina d’urgenza in Alberta – se c’è un ritardo significativo, il paziente peggiora.

Ma, è ancora più importante notare che non è un’assistenza di buona qualità se le persone aspettano così a lungo e poi devono tornare a casa perché l’attesa è semplicemente inaccettabile”.

I dati del Canadian Institute for Health Information (CIHI) mostrano che nel 2003-2004 184.753 persone si sono rivolte al pronto soccorso per chiedere aiuto e poi se ne sono andate senza essere stati visitati da un medico a parte il colloquio iniziale con l’infermiera. Nei due decenni successivi, i tassi sono aumentati ogni anno, a parte un piccolo calo nel 2020-2021, quando i canadesi generalmente evitavano le visite al pronto soccorso a causa della pandemia.

Dai dati più recenti disponibili del CIHI risulta che ci sono state più di 14 milioni di visite ospedaliere nel 2022 e che ben 963.637 pazienti se ne sono semplicemente andati prima di ricevere le cure. Ciò significa che il numero di pazienti che vanno via dai pronto soccorso senza ricevere alcuna assistenza è cinque volte superiore al numero registrato nel 2003.

Una realtà, questa fotografata dal CIHI, che ha scioccato la dottoressa del pronto soccorso di Scarborough Lisa Salamon. “Si tratta di un numero astronomico ed è davvero molto preoccupante, perché ci sono sicuramente pazienti che necessitano di cure di emergenza che se ne vanno via”, ha detto.

Quando un paziente si presenta al pronto soccorso, gli viene fatta una valutazione iniziale per vedere se ha bisogno di cure immediate: ad esempio, una persona che ha un infarto verrà visitata in pochi minuti, indipendentemente dal numero di persone già in attesa.

Ma coloro che mostrano sintomi che sembrano meno gravi possono rimanere bloccati nella sala d’aspetto per ore. E i tempi di attesa stanno diventando sempre più eccessivi per i pazienti.

I dati del National Ambulatory Care Reporting System (NACRS) mostrano che da aprile 2022 a marzo 2023, che è l’anno completo più recente di dati, sono state segnalate più di 15,1 milioni di visite ai pronto soccorso, rispetto ai 14 milioni segnalati nel 2021–2022.

Ciò significa che le visite stanno tornando ai volumi pre-pandemia, poiché nel 2019-2020 sono state registrate quasi 15,1 milioni di visite al reparti di emergenza. Ma il sistema sanitario del 2023 è molto diverso da quello del 2019.

La convinzione che la causa del sovraffollamento dei pronto soccorso sia un afflusso di pazienti che arrivano al pronto soccorso per problemi di salute di poco rilievo non è esatta. “Questo è falso – ha detto il dottor Trevor Jain, medico in un pronto soccorso – gli ospedali sono pieni: non abbiamo nessun posto dove mettere i nostri pazienti che necessitano di essere ricoverati. Pertanto, questa situazione blocca la sala d’aspetto e non possiamo visitare le persone in attesa in modo tempestivo”.

I medici riferiscono che non ci sono abbastanza letti ospedalieri. Lang, professore e primario del reparto di medicina d’urgenza presso la Cumming School of Medicine dell’Università di Calgary, ha affermato che senza un numero sufficiente di personale e lo spazio per poter sistemare i pazienti in altri reparti, non c’è nulla che i medici possano fare.

“Dovrebbe essere un problema che i politici cercano di risolvere – ha detto Lang – ma la crisi è assente da molte discussioni politiche. I contribuenti hanno il diritto, considerato quanto pagano in tasse, di chiedere un sistema sanitario di alta qualità”.

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