Ontario

Pressing dell’Ndp: rendere
pubblici email e tabulati
del telefono di Ford

TORONTO – Rendere pubblici i contenuti delle email e delle chiamate dal telefono di Doug Ford. A chiederlo, ancora una volta, è la leader dell’Ndp provinciale Marit Styles che ha ufficialmente presentato una mozione a riguardo. La richiesta verrà dibattuta e votata a Queen’s Park il prossimo 23 ottobre. “Giorno dopo giorno – ha fatto sapere la leader dell’opposizione – più impariamo del trattamento preferenziale riservato da Ford a speculatori e amici personali, e più sembra che il premier abbia qualcosa da nascondere. Allora mi chiedo: se davvero Ford non ha fatto nulla di male, perché non rende pubblici i tabulati del suo telefono personale che lui stesso ha ammesso di utilizzare per gli affari di governo?”.

Su questo punto, almeno per ora, il premier non ci sente e continua ad appoggiare la richiesta di appello, presentata presso il commissario provinciale alla Privacy, che blocca la pubblicazione di questi dati giudicati sensibili dal leader conservatore.

Ma la Styles ha rincarato la dose. “Prché Ford non vuole rendere pubbliche le sue email? Su questo governo ci sono tante, troppe ombre: è sotto indagine da parte dell’Rcmp. La gente si merita di sapere con chi parla il premier e cosa dice.

Insomma, la leader dell’Rcmp cerca di battere sul ferro finché è caldo, anche se a dire il vero l’interesse pubblico per questa vicenda sta velocemente scemando. Come abbiamo registrato nell’edizione di ieri, il livello di consenso nei confronti di Ford non è sceso dopo lo scoppio dello scandalo Greenbelt, con il Progressive Conservative che continua a viaggiare attorno al 40 per cento delle intenzioni di voto e con i due partiti d’opposizione, l’Ndp e il Partito Liberale, che sono distanziati di ben 14 punti percentuali.

Il premier sembra in qualche modo aver disinnescato gli effetti più dirompenti di questa vicenda, che comunque ha fatto traballare il governo, con il rimpasto che ha portato Paul Calandra al ministero delle Politiche abitative e con la decisione, con tanto di progetto di legge presentato in Aula lunedì di scorso, che sancisce il dietrofront sulle aree protette dalla Greenbelt.

Resta tuttavia da capire fino a che punto la questione potrebbe riaprirsi, anche alla luce del fatto che l’Rmcp ha effettivamente avviato un’indagine sulla controversa vicenda. Le domande che dovranno trovare risposta sono relative ai rapporti tra alcuni esponenti del governo in carica e dei costruttori che avrebbero in qualche modo beneficiato dalla cancellazione delle protezioni ambientali in alcuni terreni dell’Ontario.

La polizia federale, che è entrata in gioco dopo il passo indietro dell’Ontario Provincial Police (per il possibile conflitto d’interessi) ha comunque fatto sapere che vista la delicatezza della questione, nelle prossime settimane non saranno forniti update fino a quando non saranno raccolti tutti gli elementi ritenuti interessanti nell’inchiesta.

Resta tuttavia impellente la necessità di costruire nuove abitazioni per fare fronte alla crisi abitativa che sta attanagliando la provincia e più in generale l’intero Paese.

Nella foto in alto, un dibattito a Queen’s Park

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