TORONTO – Siamo inondati da una raffica di fatti ed eventi “importanti” da solleticare (per progettazione o per caso) la nostra fantasia per manovre politiche, attività che la normale esperienza umana considera lontane e “fuori dalla portata dei semplici mortal”. I protagonisti danno l’impressione di avere a cuore i nostri interessi o che noi prestiamo loro attenzione, proprio come i seguaci delle soap opera pomeridiane degli anni Sessanta e Settanta.
Potrebbe essere arduo. La scena politica non è priva di persone serie; semplicemente scarseggiano. I lettori del Corriere Canadese vengono quotidianamente deliziati dagli eventi che si svolgono nello spettro politico italiano. Se mai ci fosse un forum pieno di “talenti politici” spietati e competitivi, che perseguono una diversità di interessi radicati nella storia e nella cultura in migliaia di anni di formazione, quello sarebbe uno. Eppure, di tanto in tanto ci sono decisioni “grattacapo”, come gli eventi attorno al Boccia-gate, che ricevono l’attenzione che normalmente si riserva alle persone che contano e le cui azioni hanno conseguenze economiche e culturali.
Si pensi a Mario Draghi, ex primo ministro italiano, il cui acume finanziario internazionale, europeo e italiano e la cui esperienza lo hanno reso una “merce” ricercata dai Paesi che cercano stabilità e crescita fiscale ed economica. Si dice che l’ex presidente Barack Obama abbia spesso detto: cosa ne pensa Mario [di questo]? “Le cose promettevano bene” nella sua amministrazione.
Ahimè, il Canada sembra essere infatuato del CV di un certo Mark Carney, ex governatore della Banca del Canada e della Gran Bretagna. Entrambe le istituzioni sono associate alle politiche fiscali ed economiche che interessano il Canada e le isole britanniche post-Brexit, e’ una delle due “star” del caucus liberale che si terrà nella bellissima Nanaimo.
Il signor Carney è stato “invitato” a dare un’aria di rispettabilità alla ritirata dei parlamentari e dei ministri. L’altro è “Mr. Malaise” – parlamentari governativi scontenti, la dinamica che affligge il governo e distorce ogni discussione seria su questioni importanti per il paese. Indovina chi sta avendo l’impatto maggiore?
Nell’attuale clima, guidato da sondaggi scoraggianti per i liberali e l’NDP (338 Canada dà il PCC al 42%, più degli altri due partiti nazionali che condividono il 43% del voto “popolare”), e di fronte ad un’elezione “calda” in una circoscrizione elettorale di Montreal, l’NDP ha deciso di tenere il suo caucus proprio in quella municipalità.
Avrebbe senso trovare una scusa per portare risorse limitate, caucus e personale al punto focale della battaglia per determinarne l’esito – in modo così strategico napoleonico. Il loro ex compagno di c****** è ormai troppo impegnato in recriminazioni intestine nella lontana British Columbia (sette ore di aereo, a ovest) per occuparsi dell’interesse nazionale sull’esito elettorale a La Salle-Emard-Verdun.
Il Bloc Quebecois, il cui senso di “Nazione” non va oltre i confini del Quebec, è al primo posto tra le intenzioni di voto di chi voterà martedì 16 settembre. Air Canada potrebbe scioperare già venerdì. Nessun treno in Canada è in grado di riportare di corsa quei parlamentari a Montreal per dare una mano. Ah be’.
In alto, Mark Carney in una foto pubblicata sulla sua pagina Twitter X (@MarkJCarney) nello scoros mese di aprile. in occaisone di un convegno sull’economia a Toronto