Politica

Elezioni a Vaughan, Danny De Santis:
“Traffico, criminalità e costo
della vita: serve la svolta”

TORONTO – Riduzione del traffico, lotta alla criminalità, aiuti per contrastare l’aumento del costo della vita. Sono questi i pilastri della piattaforma programmatica di Danny De Santis, candidato alla carica di sindaco di Vaughan alle prossime elezioni amministrative del 24 ottobre.

Un programma, quello di De Santis, che parte dal presupposto di una progressiva “disconnessione tra i politici e la gente”, e dalla conseguente necessità di ricucire questo rapporto deterioratosi negli ultimi anni nell’amministrazione cittadina. “Vedo – dichiara De Santis durante un’intervista concessa al Corriere Canadese – che ormai si è creata una disconnessione tra persone e politici, lo vedo da molto tempo. E ho detto a me stesso: se posso essere qualcuno che si rimbocca le maniche per aiutare la gente, penso che possiamo fare molte cose buone. Durante la campagna elettorale sto bussando alle porte, parlo con gli anziani e vedo che non riescono a mettere il cibo a tavola. È un grosso problema, e sto parlando del costo della vita. Voglio aiutare. Dobbiamo aiutare, penso che possiamo fare un cambiamento, penso che possiamo aiutare i bisogni a livelli così diversi, con i giovani, gli anziani e penso che sia tempo di fare qualcosa per la comunità”.

Negli ultimi dodici anni la città di Vaughan è stata amministrata dal sindaco uscente Maurizio Bevilacqua, che la scorsa estate ha annunciato la sua intenzione di non ricandidarsi per il quarto mandato. In corsa per la sua sostituzione, oltre De Santis, troviamo Steven Del Duca, Sandra Yeung Racco, Lino Mancinella, Paul Donofrio, Parveen Bola e Robert Gulassarian.

De Santis ha le idee chiare su quelle che dovranno essere le priorità da affrontare, nel caso in cui dovesse vincere al voto del 24 ottobre. ’’Ci sono molte priorità – ammette – Possiamo iniziare con il traffico. Ormai siamo arrivati a un punto che non possiamo spostarci da una parte all’altra della città senza dover aspettare. Abbiamo bisogno di più strade, più ponti, per decongestionare il traffico. In passato non lo facevamo, le persone elette non lo facevano. Diamo un’occhiata alle grandi città del mondo: le infrastrutture sono fondamentali, la metropolitana è la chiave. Il crimine in questo momento a Vaughan è fuori controllo, è al suo livello più alto. È nostra responsabilità proteggere gli anziani in ogni momento a tutti i costi. Vedo violenza, furti d’auto. Dobbiamo assicurarci che i criminali sappiano che non vogliamo più tollerare questa situazione, io non lo farò. Guardo la violenza e guardo i miei genitori: non possiamo permettere a qualcuno di approfittarsi dei vulnerabili. Quindi il crimine è proprio in cima alle priorità da affrontare. Dobbiamo essere molto aggressivi; abbiamo bisogno di più pattuglie di polizia sulle strade”.

Inevitabilmente la discussione scivola su altri due nodi da sciogliere a Vaughan, quello della trasparenza dell’amministrazione cittadina e del principio di responsabilità verso i contribuenti.

“Stiamo parlando di nuovo della disconnessione tra persone e politici perché la classe politica ha perso credibilità. In realtà mi candido proprio per questo motivo: i politici devono essere responsabili della loro azioni e devono essere trasparenti. In questo momento abbiamo politici che sono stati in carica negli ultimi 20, 30 anni. Dobbiamo avere un limite, alle persone non dovrebbe essere permesso di fare più di due mandati. Con l’attuale sistema si bloccano l’innovazione e le nuove idee. Il voto è importante per apportare il cambiamento necessario. Allo stesso tempo, dobbiamo essere più responsabili dal punto di vista fiscale”.

Per fare questo – è il ragionamento di De Santis – serve sostenere con forza le piccole imprese, elemento fondamentale del tessuto produttivo di Vaughan.

“Le piccole imprese sono la spina dorsale di ogni città. L’economia prospera con le piccole imprese. Dobbiamo ridurre questa burocrazia e aiutarle sempre. Date un’occhiata a quello che è successo con la pandemia negli ultimi due anni. La mia domanda è: era la cosa giusta da fare chiudere le piccole imprese e lasciare aperte le grandi catene di distribuzione? Io non avrei chiuso mai e poi mai queste attività. Possiamo avere un’adeguata sicurezza, possiamo avere precauzioni adeguate, ma il lockdown ha reso un cattivo servizio agli investitori. Le persone non vogliono venire a investire nella GTA”.

Pur essendo un problema che dovrebbe essere affrontato in primo luogo dal governo federale, l’inflazione rappresenta una sfida anche per il sindaco e le amministrazioni cittadine, che hanno in mano degli strumenti per mitigarne gli effetti sui cittadini e sulle imprese”. “Dobbiamo congelare le tasse. Come possiamo andare là fuori e dire alla gente che vogliamo aumentare le loro tasse sapendo che l’inflazione è al suo massimo? Voglio vedere come possiamo dare uno sconto alla gente. Guardate la bolletta dell’acqua, semplicemente sono salite alle stelle: quando busso alle porte dei cittadini, portano la bolletta dell’acqua e la quantità di denaro che pagano è incredibile. Dobbiamo dare un’occhiata alle utility e dove dobbiamo tagliare. E questa pandemia ha messo le persone in ginocchio. La Città, persino il Canada in ginocchio. Sono decisioni che si sarebbero potute prendere negli ultimi anni? Come mai non sono state fatte? Dobbiamo apportare immediatamente questa modifica e, se il Consiglio è contrario, dobbiamo dirlo alle persone che votano a favore o contro”.

Serve la svolta, quindi: la parola chiave, anche a Vaughan, diventa “cambiamento”. “Voglio cambiare il modo in cui guardiamo ai politici. Adesso la parola “politico” mi trasmette brutte sensazioni. Voglio portare speranza alle persone, voglio che sappiano che qualcuno sta davvero combattendo per loro”.

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