TORONTO – Più di un milione di dosi di vaccino contro il Covid-19, consegnate dalle autorità federali a quelle sanitarie dell’Ontario, pronte a essere somministrate ma ancora inutilizzate. È questo lo sconvolgente dato che sintetizza il flop, almeno per ora, della campagna di immunizzazione contro il coronavirus nella nostra Provincia.
Ogni giorno il premier Doug Ford e la ministra della Sanità Christine Elliott continuano a ribadire che l’ostacolo più significativo nella campagna di vaccinazione continua ad essere la mancanza di dosi sufficienti. I dati ufficiali di covid19tracker.ca, al contrario, ci presentano uno scenario ben diverso.
Le dosi ci sono, ma la macchina logistica e organizzativa messa in piedi dalla Provincia non funziona, o almeno non lo fa con la dovuta efficienza: non si riescono a distribuire tempestivamente i vaccini che arrivano e che sono già pronti per la somministrazione.
I numeri ufficiali di ieri parlano di 4.506.495 di dosi consegnate dal governo federale a quello provinciale dallo scorso gennaio: di queste, sono state inoculate 3.422.974 dosi. Mancano all’appello 1.083.521 dosi, pronte per essere utilizzate immediatamente.
Ieri in tutto l’Ontario sono stare inoculate 112.817 dosi. Di fronte a questa situazione, che sta diventando davvero imbarazzante per il governo, si registrano nuovi contrattempi e disguidi nella campagna di vaccinazione in Ontario.
Appena martedì il premier aveva inaugurato una clinica provvisoria a Etobicoke North destinata alla vaccinazione di tutti i maggiorenni residenti in uno degli hotspot identificati in Ontario, una di quelle aree dove il contagio corre più velocemente.
Ieri, dopo appena un’ora, la clinica ha smesso di prendere le prenotazioni per la vaccinazione per la mancanza di dosi. Stesso discorso per due cliniche di immunizzazione di massa gestite dal Scarborough Health Network, a Toronto: il Centennial College e il Centenary Hospital hanno dovuto addirittura cancellare 10mila vaccinazioni che erano già state prenotate in precedenza.
Problemi di questo tipo negli ultimi giorni si sono avuti anche nella York Region e nella Peel Region.
Ma le vaccinazioni sono anche al centro del dibattito politico particolarmente aspro a Queen’s Park.
Ieri, sulla base di un servizio trasmesso nei giorni scorsi dalla CBC, la leader dell’Ndp Andrea Horwath ha chiesto ufficialmente all’Auditor General provinciale di avviare un’indagine sui criteri utilizzati dal governo per assegnare la definizione di hotspot ad alcune zone dell’Ontario rispetto ad altre.
Secondo l’opposizione, esistono altre zone della provincia dove il tasso di trasmissione e il numero dei contagi sono più alti. Inoltre, la maggioranza delle zone scelte dal governo sono in distretti elettorali rappresentati da un deputato della maggioranza conservatrice.
L’accusa è stata respinta con forza ieri a Queen’s Park dalla stessa ministra Elliott, che ha ribadito come la decisione dell’esecutivo di stabilire gli hotspot in Ontario non sia stata politica ma puramente medica, sulla base delle raccomandazione delle autorità sanitarie.
Insomma, la situazione sul fronte vaccini si fa sempre più esplosiva, senza tenere conto che ci troviamo nella fase più allarmante di questa terza ondata, con la necessità di imprimere un’accelerata decisiva per vaccinare il maggior numero possibile di persone.
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