TORONTO – “Le minacce del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di nuovi dazi sulle importazioni potrebbero avere conseguenze significative a lungo termine per l’economia canadese, sussiste, in particolare, il rischio che le aziende si ritirino e si trasferiscano a sud del confine”.
È questo il timore del sindaco di Sarnia Mike Bradley. La città dell’Ontario sud-occidentale, situata appena oltre il confine con Port Huron in Michigan, è un comune di spicco nei settori petrolchimico e manifatturiero canadese. “In generale, siamo preoccupati che in futuro, quando le grandi aziende decideranno di trasferirsi, diranno: ‘Andiamo a sud, dove è un po’ più economico e le norme di sicurezza non sono così rigide come qui’ – ha dichiarato Bradley a CTV News Channel – perché un’azienda dovrebbe investire in Canada quando potrebbe andare negli Stati Uniti senza preoccuparsi dei dazi?”.
Il presidente degli Stati Uniti ha chiarito che i dazi sui prodotti canadesi, tra i quali acciaio, alluminio e automobili, rimangono in vigore per ora in Canada, nonostante l’allentamento temporaneo delle tariffe su decine di altre nazioni. L’incertezza è stata aggravata dagli imprevedibili annunci di Trump sui dazi, che sono cambiati frequentemente e spesso senza preavviso, con il Canada a volte preso di mira e altre volte apparentemente risparmiato, solo per essere nuovamente colpito giorni o settimane dopo.
L’altalena della Casa Bianca non fa altro che generare incertezza ed ansia. Bradley afferma che l’instabilità causata dalle mutevoli politiche commerciali di Trump sta già mettendo a dura prova la sua città. “Se costruiamo uno stabilimento qui, quei dazi potrebbero arrivare in qualsiasi momento, poi potrebbero essere ritirati, e poi ripristinati. Questo è uno dei maggiori fattori di paura – ha affermato il primo cittadino – è come uno yo-yo. È quello che le aziende stanno osservando in questo periodo”.
L’incertezza sta avendo effetti a catena in tutto il Paese, ma soprattutto in Ontario, dove i legami commerciali con gli Stati Uniti sono profondamente radicati. “Ha avuto un impatto su ogni aspetto della vita – ha detto Bradley – le persone sono preoccupate per il loro lavoro, per l’impatto sul commercio con gli Stati Uniti e per le relazioni in generale. L’ansia si percepisce, si respira ovunque”.
Bradley ha anche espresso apprensione per l’impatto che sta avendo sul benessere dei canadesi. “Sono davvero preoccupato per la salute mentale delle persone in tutto il Paese – ha detto – quello che sta succedendo rende ansiosi, rende insicuri, questo stress si può vedere ogni giorno, è palpabile”.
Il sindaco di Sarnia, infine, chiede una risposta nazionale unitaria in vista delle imminenti elezioni federali canadesi.
“Abbiamo bisogno di un governo federale forte che abbia il pieno sostegno dei canadesi – conclude – dobbiamo inviare un messaggio deciso all’amministrazione Trump, dimostrare che siamo resilienti”.
In alto, la raffineria Suncor a Sarnia (foto: Instagram / mateo_3_0_3)