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Patrick Brown: ristabilita la verità
Baber si candida

TORONTO – Sta prendendo forma la griglia dei contendenti nella corsa alla leadership del Partito Conservatore. L’ultima candidatura ufficiale, in ordine di tempo, è quella annunciata da Roman Baber, deputato provinciale eletto nel 2018 nelle fila del Progressive Conservative e sbattuto fuori dal partito – con il blocco alla potenziale candidatura nel 2022 – per le sue posizioni anti lockdown durante la pandemia. Oggi invece sarà il turno di Jean Charest, che annuncerà la sua discesa in campo in un evento organizzato a Calgary.

Ma a questo punto l’interesse si sposta su Patrick Brown. Il sindaco di Brampton sarebbe sul punto di sciogliere gli ultimi dubbi – con i bookmaker che scommettono sulla sua candidatura – specialmente dopo l’annuncio del patteggiamento raggiunto nella denuncia per diffamazione lanciata dallo stesso Brown contro CTV per la storia trasmessa dallo stesso canale televisivo che provocò un terremoto politico a Queen’s Park quando Brown guidava il Progressive Conservative in procinto di sfidare il Partito Liberale dell’allora premier Kahtleen Wynne.

Lo scandalo provocato da quella storia produsse pesanti conseguenze politiche: Brown fu costretto alle dimissioni – con la leadership del partito che venne vinta da Doug Ford – e a vivere un sostanziale ostracismo politico prima di diventare sindaco di Brampton.

A recitare il mea culpa è stata la stessa CTV, attraverso un comunicato ufficiale pubblicato insieme all’annuncio del patteggiamento che pone fine all’azione legale. “Alcuni dettagli chiave – si legge – della storia erano in realtà incorretti e richiedevano una correzione. CTV National News si dispiace di aver incluso quei dettagli nella storia e di aver provocato conseguenze negative a Brown”.

Tra i dettagli incorretti, anche l’età di una delle due donne coinvolte nello scandalo: originariamente il servizio televisivo di CTV parlava di una ragazza minorenne, mentre all’epoca dei fatti la donna aveva compiuto 19 anni.

Nella sostanza, la verità è stata ristabilita con quattro anni di ritardo, Brown si lascia alle spalle una pagina dolorosa della sua carriera politica e può finalmente pensare in grande: dopo essere stato il primo cittadino di Brampton, dopo aver guidato il PC provinciale, ora Brown è pronto a sfidare Pierre Poilievre e Charest per la leadership della destra federale.

In corsa, come abbiamo accennato, anche Baber, che vorrebbe ritagliare per sé il ruolo di outsider. E per farlo ha bisogno di creare e coltivare un determinato spazio politico all’interno della variegata galassia conservatrice. L’obiettivo è chiaro: andare a raccogliere quella larga fetta di conservatori anti lockdown, “Covid scettici”, negazionisti, insomma quel serbatoio elettorale al quale ha attinto a piene mani alle ultime elezioni Maxime Bernier con il suo People’s Party.

“Non credo – ha dichiarato l’mmp – che nessuno nella corsa alla leadership si sia espresso contro l’obbligo vaccinale e i lockdown, almeno fino a poco tempo fa. Io non ho esitato a farlo quando questo veniva considerato non politicamente corretto e quando era chiaramente difficile esprimesi contro i lockdown e i certificati vaccinali”.

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