TORONTO – Sono stati recentemente annunciati i candidati per i Premi David di Donatello, che segnano la 70ª edizione dell’evento, che è l’equivalente italiano degli Oscar. La cerimonia, che sarà condotta da Carlo Conti e Alessia Marcuzzi, si terrà il 7 maggio presso gli studi di Cinecittà e sarà trasmessa in diretta su Rai 1. I grandi vincitori dell’edizione dell’anno scorso includono il film di Matteo Garrone sull’odissea dei migranti africani Io Capitano, che ha vinto i premi per il miglior film e la migliore regia, e il film in bianco e nero di Paola Cortellesi, che ha fatto registrare un successo al botteghino: C’è ancora un domani.
I favoriti di quest’anno sono Parthenope di Paolo Sorrentino e Berlinguer, la grande ambizione di Andrea Segre, con 15 nomination ciascuno. L’ultimo film di Sorrentino, tuttavia, è stato un fallimento per quel che concerne la critica, ottenendo un punteggio complessivo del 45% su Rotten Tomatoes e del 52% su Metacritic. Parthenope segue il viaggio di una giovane seduttrice mentre raggiunge la maggiore età a Napoli. Il film, scarso di drammaturgia, o almeno questa è l’accusa, offre un surplus di nudità e sguardo maschile mentre esplora sia i piaceri che le superficialità del sesso e della sessualità.
E mentre l’Accademia del Cinema Italiano ha scelto il film di Sorrentino come la Belle del Ballo, i critici americani lo hanno snobbato. Ciò significa che la sensibilità italiana e quella americana sono diametralmente opposte? Forse. O forse la correttezza politica in Italia non ha ancora raggiunto gli standard militanti del Nord America. Alcuni critici sono stati senza dubbio scoraggiati dal tema di Parthenope, ma perché? Perché presuppone un potere nella giovinezza e nella bellezza femminile e, inoltre, che i benefici sono passeggeri. È un tema vecchio come il mondo. E non del tutto specifico delle donne.
La star di Parthenope, Celeste Dalla Porta, è stata anche nominata come migliore attrice. Una interpretazione magnifica per il suo ruolo di debutto in un lungometraggio, che si è guadagnata dopo un lungo processo di audizioni. Questo sarà probabilmente evidenziato durante la serata, poiché i David di Donatello introdurranno anche una nuova categoria quest’anno, quella per il miglior direttore del casting. Il direttore o supervisore del casting è da tempo in lizza per una nomination specifica, non solo in Italia ma anche a Hollywood. Infatti, gli Oscar inaugureranno la categoria nel 2026.
Molti sostengono che il riconoscimento per il ruolo del direttore del casting è atteso da tempo e che avrebbe sempre dovuto far parte della cerimonia ufficiale. C’è sicuramente una forte argomentazione a favore, particolarmente se si prende in considerazione quanti attori italiani sono passati inosservati o ignorati dagli agenti di casting di Hollywood, direi che c’è ancora molto lavoro da fare, prima di dare una pacca sulla spalla a qualcuno.
Candidati per il miglior film
Berlinguer – La Grande Ambizione, regia: Andrea Segre
Il tempo che ci vuole, regia di Francesca Comencini
L’arte della gioia, regia: Valeria Golino
Parthenope, regia: Paolo Sorrentino
Vermiglio, regia: Maura Delpero
Nelle foto: la statuetta che riproduce la statua del David di Donatello e un’immagine di Celeste Dalla Porta per gentile concessione della Warner Brother Pictures
Massimo Volpe, autore di questo articolo, è un filmmaker e scrittore freelance di Toronto: scrive recensioni di film/contenuti italiani su Netflix