Il Commento

Pagella ai Provveditorati Scolastici: Bocciati!

TORONTO – Quattro Provveditorati Scolastici – e potrebbero essercene altri in vista – sono stati di recente oggetto di una verifica da parte di due esaminatori incaricati dal governo provinciale: PricewaterhouseCoopers LLP e Deloitte LLP. Secondo un comunicato stampa del Ministro dell’Istruzione, l’Onorevole Paul Calandra, datato 27 giugno, “ciascuno di loro ha mancato ai propri doveri nei confronti di genitori e studenti…“.

Gli investigatori hanno presentato la loro relazione al Ministro l’11 giugno 2025, a seguito dell’esame dei registri e delle pratiche di tali Provveditorati risalenti al 2022-23. Dopo l’esame e la dovuta considerazione delle conclusioni e delle raccomandazioni, il Ministro Calandra ha proposto un provvedimento ai sensi del paragrafo 257.31 (2) della Legge sull’Istruzione (Act).

In risposta, il Consiglio Esecutivo dell’Ontario (Vicegovernatore e Gabinetto di Governo, agendo in base all’autorità costituzionale) ha emesso un’Ordinanza in Consiglio (O.C. n. 866/2025) che impone che, a partire dal 27 giugno 2025, “il controllo e la responsabilità dell’amministrazione degli affari del Consiglio siano attribuiti al Ministero dell’Istruzione“. Di conseguenza, il Ministro ha nominato un commissario che “rappresenti il ​​suo controllo, supervisionando e gestendo l’amministrazione del/i Consiglio/i, inclusa la gestione finanziaria, l’attuazione delle politiche e la supervisione operativa… [con particolare] attenzione alla gestione del deterioramento della situazione finanziaria… con un approccio di ritorno alle origini incentrato sul miglioramento dei risultati degli studenti“.

Per un profano, il messaggio a ciascun Provveditorato è chiaro: Boom, siete licenziati! Dal 27 giugno, amministratori e fiduciari inclusi. Non ci sono riunioni dei fiduciari, salvo che per questioni “confessionali”. Secondo la Costituzione, in Ontario, generalmente ciò significa che i Consigli Scolastici Cattolici sono chiamati a partecipare alle discussioni sui mandati religiosi – un diritto che deve essere esercitato dal magistero (il Cardinale).

Deloitte LLP & Affiliates, autori del rapporto del Toronto Catholic District School Board (di 58 pagine) hanno analizzato, capitolo per capitolo, le carenze delle proiezioni dell’Amministrazione e la loro mancata realizzazione. La cosa più gentile da dire sulla causa principale sono le aspettative irrealistiche insite nelle proiezioni. Come il Ministro, le famiglie non sembrano più avere la “fede cieca” nella capacità del Provveditorato di… provvedere ai propri figli.

È diventato di moda, se non di rigore, dare la colpa di tutto al Covid-19. Forse la pandemia ha avuto un impatto sulle iscrizioni. Ma la Deloitte riconosce che un riferimento legato al flusso di entrate rispetto al calo dei tassi di natalità non serve molto.

Non lo è nemmeno il fatto che gli studenti che generano altre entrate (quelli internazionali, i cosidetti “visa students”) siano scesi negli ultimi anni da circa 1.000 a circa 500 (con un conseguente ammanco di oltre 10 milioni di dollari all’anno). Rileva inoltre che il previsto aumento delle iscrizioni dei figli di rifugiati ucraini non si è concretizzato (forse 1.000), ma che questi potrebbero rimpatriare se la pace venisse ristabilita o se altre Nazioni europee aumentassero le loro iscrizioni. Inoltre, il trasferimento netto di studenti dal Provveditorato pubblico (TSDB), ciascuno accompagnato dagli stessi circa 15.000 dollari generati dagli studenti del TCDSB, o, per estensione, da quelli provenienti da consigli scolastici adiacenti i cui genitori utilizzano gli indirizzi di Toronto dei nonni cattolici come base di partenza, è diminuito drasticamente.

Deloitte valuta anche il riferimento del Provveditorato all’elevato costo degli alloggi. Potrebbe essere un fattore inibitorio sui tassi di natalità e sulle iscrizioni a valle, nonché sulla propensione delle giovani famiglie a trasferirsi altrove. Forse. Ancora più significativo, il TCDSB attualmente fa affidamento su un ingente gettito derivante dai contributi per lo sviluppo educativo, EDC (Education Development Charges), un’imposta aggiuntiva che contribuisce a questo costo elevato. Se questo dovesse scomparire… anche l’entrata scomparirebbe.

Dopo aver accennato a tutto quanto sopra, Deloitte è stata ancora più risoluta nella sua raccomandazione.

Il direttore ed il suo team al TCDSB restano ancora in attesa di “qualcosa”. Perché?

Traduzione in Italiano – dall’originale in Inglese – a cura di Marzio Pelù

In alto, la copertina del rapporto di Deloitte sul TCDSB

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