Ontario

Science Table:
“Con stop alle restrizioni
più contagi di Covid”

TORONTO – Il miglioramento c’è ma la pandemia è ancora qui. È questo il sunto delle ultime proiezioni del Tavolo tecnico scientifico dell’Ontario che invita la provincia a prepararsi a un moderato ritorno dei ricoveri ospedalieri a causa del Covid-19 da qui a maggio.

“L’ondata Omicron ha toccato il fondo e sta iniziando a risalire – afferma il Science Advisory Table – con l’obbligo di mascherina che termina tra tre giorni e l’arrivo della sotto variante di Omicron BA.2 l’occupazione delle terapie intensive ospedaliere potrebbe aumentare entro due mesi di un terzo attestandosi a 300 pazienti”. A quel punto i ricoveri complessivi potrebbero tornare a circa 800, numero comunque significativamente inferiore al picco di metà gennaio quando i ricoveri di persone risultate positive al Covid-19 hanno superato i 4.100.

Per fare le loro previsioni i leader nel campo medico hanno tenuto conto delle analisi fatte sulle acque reflue che hanno rilevato – tranne che nell’Ontario settentrionale – un aumento del virus in tutte le regioni e dei campioni di positività ai test tra i gruppi aventi ancora diritto ai test PCR: qui i i programmi di screening sul posto di lavoro hanno mostrato un aumento da metà febbraio. Ma, come avvertono gli studiosi del Science Table, sono proiezioni, queste, da prendere con le pinze.

“Rimane incertezza sugli attuali livelli di immunità della comunità, sul futuro cambiamento nel comportamento e sulla futura diffusione della sotto variante BA.2 che è ancora più contagiosa – ha detto a Cp24 il direttore del Science Table Peter Jüni – non pretendiamo che la pandemia sia finita dall’oggi al domani e lasciamo cadere tutte le mascherine come le magliette sulla spiaggia, ma continuiamo lentamente ad andare verso una maggiore libertà. Aumentiamo cautamente il numero di contatti e smettiamo sempre lentamente ad usare le mascherine in varie situazioni”.

Nelle sue ultime proiezioni, il Science Table ha affermato che non solo le restrizioni sulla disponibilità dei test PCR, ma anche il fatto che in Ontario non sono documentati risultati positivi ai test dell’antigene rapido, rendono sempre più difficile ipotizzare quale sarà la diffusione dell’infezione nella provincia.

“Solo una infezione su 10 viene conteggiata nei dati provinciali – ha aggiunto Jüni – stimiamo che dal 1° dicembre 2021 ad ora tra 3 e 4,5 milioni di residenti dell’Ontario siano stati infettati dal Covid-19”.

Ed è proprio l’incertezza futura, considerate le numerose variabili, che invita alla cautela per scongiurare l’eventualità di dover tornare ad osservare le misure sanitarie che ormai pensiamo di aver messo in soffitta. “Se i contagi aumentano a dismisura la provincia deve essere pronta a reintrodurre l’obbligatorietà delle mascherine, passaporti vaccinali e continuare a migliorare la ventilazione e la filtrazione dell’aria negli spazi pubblici – ha aggiunto Jüni – gli scenari non presuppongono che le persone cambino il loro comportamento in un batter d’occhio”.

La somministrazione della terza dose ha comunque attenuato l’impatto di Omicron sugli ospedali. Lo studio dello Science Table mette in risalto come l’intensa campagna per somministrare il booster a tutti gli adulti, iniziata a fine dicembre, ha avuto un effetto notevole sui ricoveri ospedalieri causati dal Covid già il mese successivo. “Senza la terza dose, ci sarebbero stati più di 5.000 pazienti ricoverati in ospedale durante il picco di Omicron nella terza settimana di gennaio, il 34% in più rispetto al totale dei ricoveri osservato durante il mese – ha concluso il dottor Jüni – due dosi nei bambini, tre negli adulti e quattro nelle case di cura a lunga degenza e ai altri gruppi di persone a rischio rimangono la migliore difesa contro la diffusione dei contagi di Covid-19”.

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