Ontario

Lecce: “Negoziati? Solo
se revocate lo sciopero”

TORONTO – Mentre il governo va avanti spedito approvare il più presto possibile il Keeping Students in Schools Act, il ministro dell’Istruzione Lecce usa il pugno di ferro con il Canadian Union of Public Employees. Qualsiasi controfferta proposta al governo deve includere l’annullamento dello sciopero in programma venerdì. “Togliete la minaccia dal tavolo e ne parliamo – ha detto Lecce in una conferenza stampa – siamo stati molto chiari. Siamo pronti a negoziare con chi desidera farlo a patto che venga revocato lo sciopero di venerdì. Non accetteremo uno sciopero, né questo venerdì né in qualsiasi altro giorno”.

Non si è fatta attendere la risposta dell’Ontario School Board Council of Unions del CUPE: “A meno che non venga raggiunto un accordo andremo avanti con lo sciopero che continuerà fino a nuovo avviso”, ha tuonato la presidente Laura Walton. La situazione che si è venuta a creare è quindi impossibile da sbloccare: da un lato Lecce dice che negozierà se il sindacato annulla la serrata, dall’altra il CUPE afferma che fin quando non sarà raggiunto un accordo lo sciopero si farà.

In seguito allo stallo dei negoziati infatti i 55.000 lavoratori, tra cui educatori della prima infanzia, assistenti educativi e tutori, intendono incrociare le braccia venerdì anche se l’incombente legislazione lo renderebbe illegale.

Martedì sera il sindacato ha presentato la sua controfferta – della quale non sono stati forniti dettagli – ma il ministro Lecce, per far sì che il governo la prenda in considerazione, chiede che lo sciopero sia annullato. Intanto diversi provveditorati, tra i quali quelli pubblici e cattolici di Toronto e di York e quelli di Peel e Halton hanno già reso noto, che in caso di sciopero, le loro scuole rimarranno chiuse perché non possono operare in sicurezza senza il personale rappresentato dal CUPE.

L’atmosfera sta diventando giorno dopo giorno sempre più incandescente. A infiammare ancor di più gli animi è la decisione del governo della provincia dell’Ontario di imporre un contratto quadriennale ai lavoratori dell’istruzione oltre a vietare loro di scioperare sotto la minaccia di multe salate. Un’intesa, comunque, appare lontana: il governo inizialmente aveva offerto aumenti del due per cento all’anno per i lavoratori che guadagnano meno di $ 40.000 e dell’1,25 per cento per tutti gli altri, ma il ministro dell’Istruzione Stephen Lecce ha affermato che il nuovo contratto collettivo prevede aumenti del 2,5 per cento ai lavoratori che guadagnano meno di $ 43.000 e aumenti dell’1,5% per tutti gli altri. Per il sindacato, però, non è sufficiente: l’aumento chiesto è infatti dell’11,7%.

Intanto, sono numerosi i sindacati, compresi quelli degli insegnanti attualmente in trattative con il governo, che hanno espresso solidarietà al CUPE: tra questi anche il Labourers’ International Union of North America – LiUNA che alle elezioni della scorsa primavera ha dato il suo sostegno ai conservatori di Ford. Martedì sera, inoltre, la Ontario Federation of Labour (OFL) ha organizzato davanti a Queen’s Park la protesta “Hands Off Workers’ Rights” alla quale hanno partecipato centinaia di persone.

Nel frattempo ieri a Queen’s Park la tensione si poteva tagliare con un coltello. I membri dell’Ontario New Democratic Party (NDP) sono stati scortati fuori dalla legislatura uno per uno durante il Question period proprio nel mezzo del dibattito sul controverso decreto legge.

A scatenare il pandemonio è stato l’allontanamento del leader ad interim dell’NDP Peter Tabuns che ha accusato il governo di mentire ai cittadini e non ha voluto ritirare la sua affermazione. È stato a quel punto che gli altri deputati dell’NDP che avevano iniziato a gridare in segno di protesta sono stati espulsi per il resto della giornata. “Penso che il nostro messaggio sia chiaro. Lasciare perdere il disegno di legge e tornare al tavolo delle trattative – ha detto Tabuns ai giornalisti – penso che tutte le nostre rimostranze, se vogliamo metterla in questo modo, siano dovute al fatto che Doug Ford non tratta le persone in modo equo come invece dovrebbe fare. Non ci sta dicendo la verità”. Ma il governo ha continuato per la sua strada ed ha votato due mozioni intese a consentire di approvare la legislazione prima del previsto. La prima mozione limita infatti il dibattito sul disegno di legge, consentendo al governo di portare la normativa in terza lettura senza che questa vada in commissione.

Nella foto, la protesta a sostegno dei lavoratori del CUPE (Twitter OFL)

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