TORONTO – Stato di emergenza con effetto immediato, ed a partire da domani, ordine di rimanere a casa per almeno 28 giorni con uscite solo per recarsi al lavoro, a fare la spesa, andare in farmacia o dal medico.
Inoltre orario di apertura dei negozi al dettaglio ristretto così come è stato ridotto il numero di persone che possono riunirsi. I raduni pubblici e gli incontri sociali organizzati all’aperto sono stati ulteriormente limitati a un massimo di cinque persone salvo che in casi particolari.
È questa, per sommi capi, la stretta annunciata ieri dal premier dell’Ontario Doug Ford allo scopo di riuscire ad arginare l’epidemia di Covid-19 nella provincia che sta sfuggendo di mano con contagi, ricoveri e decessi a livelli record.
«La situazione è estremamente grave, non mi stancherò mai di ripeterlo – ha detto Ford – l’Ontario è in crisi e, con le tendenze attuali, i nostri reparti di terapia intensiva negli ospedali saranno sommersi in poche settimane con conseguenze impensabili».
Nelle ultime quattro settimane la provincia ha registrato un aumento del 72,2% dei ricoveri e del 61,2% dei pazienti in terapia intensiva, circa un quarto degli ospedali dell’Ontario attualmente non ha posti letto nei reparti di terapia mentre un altro quarto ha solo uno o due letti disponibili mentre nelle case di cura a lunga degenza i morti sono quasi 3mila.
È questo il secondo stato di emergenza nella provincia nel tentativo di contenere i contagi di Covid: il primo era stato dichiarato dal governo il 17 marzo dell’anno scorso ed era rimasto in effetto fino al 24 luglio.
«È urgente agire, abbiamo bisogno che le persone escano solo per spostamenti es-senziali come fare la spesa o visite mediche – ha affermato il premier – coloro che decidono di non atte-nersi agli ordini saranno soggetti a multe o procedimenti giudiziari ai sensi della legge Reopening On-tario (A Flexible Response to Covid-19), (ROA) ed EMCPA».
Lo stato di emergenza ha lo scopo di ridurre la mobilità delle persone e limitare il numero di contatti quotidiani con individui al di fuori del loro nucleo familiare.
Un cambiamento rispetto alla prima ondata è che i lavoratori non essenziali, che attualmente si recano sul posto di lavoro, dovranno lavorare da casa o potrebbero incorrere in multe.
Il premier ha detto che i negozi al dettaglio non essenziali potranno rimanere aperti ma dovranno chiudere dalle 8 di sera alle 7 del mattino, nel tentativo di scoraggiare lo shopping nelle ore notturne. Gli orari di apertura limitati non si applicano però ai negozi che vendono principalmente cibo, farmacie, distributori di benzina, minimarket e ristoranti per asporto o consegna.
Rimarranno aperti anche i servizi sanitari, inclusi studi dentistici, fisioterapisti e chiropratici mentre i lavori non essenziali nei cantieri saranno limitati.
Per quel che riguarda la scuola non torneranno nelle aule come previsto il 25 gennaio gli studenti che frequentano le scuole di To-ronto, York Region, Hamilton, Peel Region e Windsor-Essex: la ripresa delle lezioni in presenza è stata rimandata al 10 febbraio.
Ford ha anche detto che entro il 20 gennaio il Chief Medical Officer of Health consiglierà il Ministero della Pubblica Istruzione su quali Public Health Unit potranno riprendere l’insegnamento in presenza.
Inoltre, saranno implementate nuove misure sanitarie per l’apprendimento in presenza tra i quali l’uso delle mascherine per i bambini dal grado 1 al grado 3 e all’aperto oltre a un protocol-lo di screening avanzato.
Durante lo stato di emergenza rimarranno aperti invece gli asili infantili per i bimbi in età non scolare.