Canada

Nuovi residenti permanenti:
ecco le quote fino al 2026

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TORONTO – 485.000 nuovi residenti permanenti nel 2024, 500.000 nel 2025 e 500.000 nel 2026: queste le quote di immigrazione annunciate mercoledì in Parlamento dal ministro federale Marc Miller che ha parlato di “livelli che ci consentono di introdurre competenze e talenti di cui abbiamo bisogno per colmare le lacune lavorative e garantire la prosperità economica del Canada, aiutare le famiglie a riunirsi e rimanere Paese-leader nel reinsediamento dei rifugiati”.

I nuovi obiettivi arrivano mentre un numero crescente di canadesi sembra ritenere che l’immigrazione in Canada sia troppo alta: un giudizio determinato dalla preoccupazione per il costo della vita, secondo un nuovo sondaggio dell’Environics Institute che fa eco al sondaggio fatto per Global News all’inizio di quest’anno. L’indagine suggerisce che il 44% dei canadesi è d’accordo con l’affermazione secondo cui “nel complesso, c’è troppa immigrazione in Canada” rispetto al 51% che non è d’accordo. Questa visione dell’immigrazione ha segnato un cambiamento significativo rispetto ai risultati dello scorso anno, quando solo il 27% aveva affermato che c’era troppa immigrazione e ben il 69% non era d’accordo.

Miller ha cercato di mitigare questa preoccupazione sempre più diffusa, affermando che la stabilizzazione dei livelli di immigrazione consentirà ai governi di “fare il punto” e di assicurarsi che le carenze di manodopera – in particolare nel settore edile – siano affrontate, insieme alle esigenze abitative e sanitarie per i nuovi arrivati. “Ciò che i canadesi ci hanno detto, essenzialmente, è di agire insieme – che si tratti del governo federale, dei governi provinciali o dei governi municipali – ed essere un po’ più coordinati nel modo in cui accogliamo l’immigrazione in varie categorie”, ha detto. “Gli occhi dei canadesi sono più intensamente focalizzati sull’immigrazione. Non sono xenofobi, ma ci chiedono di organizzarci un po’ di più”. E comunque, secondo il ministro, l’aumento del numero di nuovi residenti permanenti non crea una domanda direttamente proporzionale di alloggi.

Martedì, Miller ha pubblicato a Ottawa il rapporto Strategic Immigration Review, in cui si afferma che la strategia di immigrazione del Canada nei prossimi anni sarà quella di concentrarsi sull’allineamento della politica di immigrazione con le esigenze di manodopera del Paese. La revisione strategica, che delinea una tabella di marcia per la strategia di immigrazione del Canada, afferma che il Canada ha bisogno di attrarre talenti globali in tutti i campi per colmare la carenza di manodopera. E ha delineato la necessità di “creare il nuovo ruolo di Chief International Talent Officer (CITO) per allineare le politiche di immigrazione del Canada con una strategia a lungo termine in materia di competenze e lavoro”. Il CITO avrà il compito di valutare quali competenze serviranno all’economia canadese in futuro e di garantire che la strategia sull’immigrazione sia in linea con tali esigenze. Si afferma che il Canada deve concentrarsi sul fare entrare nel Paese “lavoratori che possano aiutare ad alleviare le pressioni sociali in settori chiave come l’edilizia abitativa e l’assistenza sanitaria, utilizzando estrazioni di selezione basate su categorie dedicate in Express Entry”.

Quanto agli studenti internazionali, la settimana scorsa Miller ha dichiarato a Global News di non avere intenzione di limitare il loro ingresso in Canada, dicendo che sarebbe come “fare un intervento chirurgico con un martello”. Invece, ha annunciato diverse riforme al programma studentesco internazionale per fermare i casi di frode e ha annunciato che si darà un anno di tempo per lavorare con le Province sulla questione e che l’idea di mettere un limite potrebbe essere una cosa da valutare se questi sforzi non dovessero bastare.

Nella foto in alto, il ministro Marc Miller (da Twitter X – @CitImmCanFR)

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