Canada

Nel 2022 13mila canadesi
hanno fatto ricorso
al suicidio assistito

TORONTO – Non se ne parla, o se ne parla troppo poco. Il fenomeno del suicidio in Canada è in costante crescita, da quando la pratica è stata legalizzata nel 2016. I numeri presentati nel quarto rapporto del ministero della Sanità mettono in luce un’impennata dei pazienti che hanno deciso di morire con l’aiuto di un medico nel nostro Paese.

Nel 2022, ultimo anno nel quale i dati sono completi, sono 13.241 i canadesi che hanno fatto ricorso al suicidio assistito, con una crescita del 31,2 per cento rispetto all’anno precedente. Dal 2016, quando è entrata in vigore la legge che permette la morte con l’assistenza del medico – Medical assistance in dying (MAID) – sono stati 44.958 i canadesi che hanno deciso di porre fine alla loro vita in questo modo. La crescita – dice il rapporto di Health Canada – è stata costante negli anni e in questo momento il suicidio assistito rappresenta il 4,1 per cento dei decessi totali nel nostro Paese.

Il rapporto del ministero della Sanitù – che ogni anno analizza l’andamento del fenomeno – mette in luce come la stragrande maggioranza dei pazienti che hanno fatto ricorso al suicidio assistito erano malati di cancro (il 63 per cento del totale), seguito da malati di malattia cardiovascolari, malattie respiratorie e disorsi neurologici come il Parkinson e distrofia muscolare.

Secondo lo studio, 463 pazienti morti con l’assistenza del medico non soffrivano di malattie pregresse. E qui si entra davvero in una zona d’ombra. La pratica del suicidio assistito – da non confondere con quella dell’eutanasia, che in Canada rimane illegale – prevede una serie di paletti che devono essere rispettati, con un lungo percorso di analisi e via libera della richiesta presentati dal paziente. In sostanza per richiedere il MAID il paziente si deve trovare o in uno stato terminale (dove quindi non sussistono speranze di guarigione) o in una condizione di sofferenza che non può essere alleviata dalla medicina.

Negli ultimi anni il dibattito politico sul tema si è incentrato sul possibile ampliamento delle condizioni pregresse per poter acceder al suicidio assistito, allargandolo anche alle malattie mentali e alla depressione. Il tema, logicamente, continua ad essere estremamente divisivo.

La scorsa settimana, i parlamentari federali hanno votato contro il disegno di legge del deputato conservatore Ed Fast che avrebbe reso le persone che soffrono esclusivamente di una malattia mentale non idonee per il MAID.

Secondo l’ultimo rapporto annuale, l’età media di coloro che sono morti per MAID nel 2022 era di 77 anni. La maggior parte ha citato l’incapacità di impegnarsi in modo significativo nella vita o l’inadeguato controllo del dolore come motivo principale per richiedere una morte assistita.

Nel 2022 ci sono state 16.104 richieste scritte di MAD, con un aumento del 27% rispetto al 2021. Delle circa 3.000 richieste che non si sono concluse con MAID, poco più di 2.000 sono morte prima di poter ricevere MAID. Altri hanno cambiato idea mentre 560 sono stati ritenuti non idonei.

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