TORONTO – Il numero di canadesi che affermano di avere “molto difficoltà” a pagare il mutuo mensile è salito negli ultimi mesi, e da marzo, è quasi raddoppiato. Il sondaggio online di Angus Reid, che ha intervistato questo mese 1.878 canadesi, ha rilevato che il 15% dei titolari di mutui trova “molto difficile” effettuare i pagamenti, rispetto all’8% di marzo.
Tra i residenti dell’Ontario la percentuale di proprietari che trovano “molto difficile” far fronte alle rate del mutuo è ancora più alta, pari al 16%.
La Bank of Canada (BoC) ha aumentato i tassi solo due volte da marzo, ma molti avvertono ancora lo shock dell’impennata significativa del costo del denaro dall’inizio del 2022, quando il tasso ufficiale della BoC era allo 0,25%. Da allora è salito al 5%.
Secondo l’indagine, gli attuali tassi ipotecari fanno sì che quattro titolari di mutui canadesi su cinque siano “preoccupati” (40%) o “molto preoccupati” (39%) che i loro pagamenti aumenteranno quando arriverà il momento di rinnovare con la loro banca.
Tra coloro che devono rinnovare nei prossimi 12 mesi, la maggioranza (57%) è “molto preoccupata” che le rate mensili aumenteranno in modo significativo.
“Nel complesso, la situazione finanziaria e le prospettive dei canadesi sono più precarie del solito”, si legge nell’analisi che accompagna il sondaggio.
La metà (49%) afferma di trovarsi in una posizione finanziaria peggiore rispetto all’anno scorso, mentre il 35% prevede di trovarsi in una posizione peggiore tra un anno.
L’inflazione ha rallentato, soprattutto su categorie importanti come i generi alimentari, anche se tale decelerazione ha comunque fatto sì che i canadesi, a settembre, abbiano pagato i generi alimentari il 5,8% in più rispetto allo stesso mese del 2022.
Per molti canadesi, il sollievo dall’aumento del costo della vita non potrà arrivare abbastanza presto. Due terzi (64%) ritengono che il costo della vita sia una delle principali questioni che il Paese deve affrontare oggi, seguita dell’assistenza sanitaria (46%), la seconda preoccupazione. Dietro a ciò, con un margine considerevole, c’è l’accessibilità economica degli alloggi (32%), che supera il cambiamento climatico (23%), le tasse (19%) e l’economia più in generale (18%).
In tutto il Paese, l’aumento del costo della vita è il problema principale: secondo i residenti di Manitoba (74%), Saskatchewan (73%) e Alberta (69%) è più importante che in altre parti del paese. Solo nell’Atlantic Canada l’assistenza sanitaria (64%) è valutata come una preoccupazione urgente allo stesso livello del costo della vita (65%).
Dopo aver dovuto affrontare per un altro anno il caro-vita, la metà (49%) dei canadesi ritiene di trovarsi in condizioni finanziarie peggiori rispetto a un anno fa. Un terzo (36%) ritiene di essere in una situazione finanziaria simile.
Più della metà (54%) dei canadesi afferma di avere difficoltà a sfamare la propria famiglia a causa del persistere delle pressioni inflazionistiche. In mezzo a queste sfide economiche, ci sono molti canadesi che hanno una visione negativa del proprio futuro finanziario. Un terzo (35%) ritiene che tra 12 mesi la situazione sarà peggiore, raggiungendo il livello più alto osservato in 13 anni di monitoraggio dei dati ARI.
Quasi altrettanti (37%) credono che, nella migliore delle ipotesi, riusciranno a restare a galla mentre solo uno su cinque (19%) vede le proprie finanze migliorare nel corso del prossimo anno.
Nella foto in alto, case a Toronto (foto di Tiago Rodrigues – Unsplash)
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