Canada

Monito di LeBlanc:
“I fondi siano usati
per migliorare il sistema sanitario”

TORONTO – I nuovi fondi che il governo federale metterà a disposizione delle Province dovranno essere utilizzati per migliorare il sistema sanitario. Il monito arriva direttamente da Dominic LeBlanc, ministro federale per gli Affari Intergovernativi, che ribadisce come quello di Ottawa sia un piano per garantire alle Province e ai Territori quella stabilità finanziaria che è mancata negli ultimi anni e che ha determinato, almeno in parte, l’emergenza vissuta a livello locale nel settore sanitario. Il ministro si spinge addirittura più avanti: “Se con questi nuovi stanziamenti non verrà scritta la parola fine allo stato di crisi, allora i premier dovranno rispondere direttamente agli elettori”.

Dopo i toni conciliatori della scorsa settimana, il governo federale ha quindi deciso di assumere un atteggiamento più intransigente, anche di fronte alla reazione non proprio entusiasta dei premier di fronte al piano decennale sulla sanità presentato martedì scorso a Ottawa dal primo ministro Justin Trudeau.

Nella bozza di accordo, che ancora non è stata ufficialmente sottoscritta dai leader delle Province e dei Territori canadesi, si prevede un finanziamento totale di 196 miliardi di dollari che saranno erogati da Ottawa alle Province nell’arco dei prossimi dieci anni su base proporzionale della popolazione delle singole regioni. Di questi fondi, solo 46,2 miliardi rappresentano nuovi investimenti del governo federale rispetto al precedente piano decennale 2014-2024 e questo ha fatto storcere il naso di alcuni premier che durante la trattativa nei mesi scorsi avevano chiesto un maggiore impegno finanziario del governo federale.

Secondo i premier, infatti, sulla base del precedente piano decennale del governo Ottawa finanzia solamente il 22 per cento dell’intera spesa per la sanità, con il restante 78 per cento che grava sulle spalle delle Province. i premier avevano chiesto che il governo federale si impegnasse per finanziare almeno il 35 per cento delle spese totali, una percentuale ancora molto lontana sulla base del piano da 196 miliardi di dollari.

Ma l’esecutivo federale non è disposto a proseguire il tira e molla con gli enti locali. LeBlanc ieri ha confermato che “quella presentata nel meeting di Ottawa dal primo ministro Justin Trudeau è di fatto l’ultima offerta”. Non ci saranno, quindi, ulteriori margini di trattativa: si tratta di un prendere o lasciare che molto probabilmente verrà accettato nei prossimi giorni dai premier. Discorso a parte per il compendio al piano decennale, che prevede l’erogazione di stanziamenti da parte di Ottawa alle province su base bilaterale. In questo caso i singoli accordi dovranno essere siglati lungo il prossimo anno e in questo caso potrà esserci un nuovo negoziato, ma che non verrà fatto contemporaneamente con tutte le Province.

In ogni caso la situazione, dopo il clima di grande incertezza registrato per tutto il 2022, sembra abbastanza delineata. Ottawa ha messo sul tavolo un’offerta definitiva che non subirà mutamenti e i premier, dal canto loro, hanno un disperato bisogno di nuovi fondi per uscire dalla situazione d’emergenza degli ultimi mesi, tra mancanza di personale, tempi di attesa infiniti per visite e operazioni chirurgiche e chiusura dei pronto soccorso di alcuni ospedali.

Servono, a livello locale, risposte efficaci ed immediate per lasciarsi alle spalle la crisi dell’intero sistema. Serve, soprattutto, stabilità e certezza sui fondi da destinare al sistema sanitario, che ancora si sta leccando le ferite provocate dalla pandemia di Covid-19 e che deve anche pagare dazio a inadempienze strutturali che si sta trascinando da decenni.

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