TORONTO – Assumere migliaia di operatori di supporto personale (psw) e collocare nelle case di cura a lunga degenza gli specialisti nel controllo delle infezioni – come è stato fatto in Quebec -, un sistema per permettere agli ospedali di sostenere il settore dell’assistenza a lunga degenza e per garantire che gli anziani non dovessero condividere una stanza in tre o quattro. Sono alcune delle varie proposte che i medici dell’Ontario hanno fatto per proteggere i residenti delle LTC ma che il governo ha respinto “in quanto troppo costose”.
A puntare il dito contro il Ministero della Salute e quello del Long Term Care sono vari medici ascoltati dalla Long Term Care Commission che sta esaminando l’impatto del Covid-19 sul sistema a lunga degenza della provincia.
“Diverse proposte sono state avanzate ai due ministeri riguardo cosa si poteva fare e tutte sono state ritenute troppo costose”, ha detto la specialista in malattie infettive Allison McGeer che il 4 marzo è stata interrogata in merito alla seconda ondata di Covid nelle LTC, che si è rivelata ancora più letale della prima. Fino ad ora sono stati circa 1.900 i residenti di queste strutture che sono morti a causa del virus durante la seconda ondata.
I sanitari sono convinti che mentre l’Ontario era meglio preparato per la seconda ondata, la provincia non ha fatto abbastanza perché credeva erroneamente che i problemi presenti nella prima ondata fossero stati risolti. “Non credo che avremmo potuto fermare la seconda ondata, penso che i problemi fossero troppo grandi per essere risolti in quel periodo di quattro mesi – ha detto McGeer – penso però che ci sono state un certo numero di misure che abbiamo scelto di non implementare, perché la convinzione generale era che sarebbe andato tutto bene nella seconda ondata”.
Dello stesso avviso è il dottor Samir Sinha, primario del reparto di geriatria del Sinai Health System e membro dell’University Health Network di Toronto “Il personale era già un problema in questo settore prima della pandemia, ma è peggiorato dopo la prima ondata in quanto molti hanno perso la fiducia nel sistema e hanno lasciato il lavoro – ha testimoniato il membro del gruppo consultivo scientifico della provincia Sinha di fronte alla Commissione guidata dal giudice capo associato della Corte Superiore Frank Marrocco – questo problema avrebbe potuto essere affrontato adeguatamente durante l’estate”.
Sono accuse gravi, quelle fatte da McGeer e Sinha: il pensiero che la morte di molte persone avrebbe potuto essere evitata provoca dolore e rabbia nei familiari. Fino a ieri i decessi avvenuti a causa del virus nelle case di cura sono stati 3.748.
È sempre più convinta che il governo abbia scelto di risparmiare denaro anziché salvare vite umane la leader dell’NDP Andrea Horwath. “Le opzioni sono state ignorate – ha detto la Horwath – quindi il premier ha lasciato che nelle case di cura le persone morissero e le famiglie piangessero la perdita dei loro cari pur di non spendere denaro. Perché non ha salvato la vita di quegli anziani?”.
La convinzione dell’NDP e di McGeer che il governo abbia respinto le proposte a causa del loro costo è “completamente imprecisa e fuorviante” secondo la ministra del LTC Merrilee Fullerton. “Non c’è stato nessun risparmio di denaro per proteggere i residenti dell’assistenza a lunga degenza – ha risposto la Fullerton – molti dei problemi che affliggono il settore sono antecedenti alla pandemia”.
La Long Term Care Commission dovrà presentare il rapporto al governo provinciale il 30 aprile.