Il Commento

Ma quali interferenze, sono solo affari

TORONTO – Se sembra che abbiamo già sentito o “visto questo film”, è così. Il Canada sembra in preda a uno dei suoi rituali di “guardarsi l’ombelico”, mentre il sistema politico è consumato dal “problema” dell’ingerenza straniera nella nostra fragile democrazia. Questa volta la colpa è di alcuni parlamentari subdoli, vulnerabili e miopi. O almeno così sembrerebbe, grazie ai suggerimenti impliciti nella lettura di un rapporto del Canadian Security and Intelligence Service (CSIS) incaricato di valutare le minacce alla sicurezza del Canada e dei suoi abitanti.

Il CSIS condivide i sui “risultati” attraverso un comitato parlamentare appositamente costituito i cui membri sono costretti a mantenere il segreto sotto pena di procedimenti penali e di gravi pene detentive dopo la condanna. Nell’ultimo suo rapporto, il CSIS sostiene che le agenzie straniere (strumenti di governi i cui interessi non sono necessariamente in linea con i nostri per ragioni che servono esclusivamente i loro piani nazionali) si sono infiltrate e stanno manipolando il nostro sistema politico. E’ grave.
Il Canada non lo fa [apparentemente], se si esclude la recente accusa secondo cui il governo del primo ministro indiano, Modi, avrebbe ordinato l’assassinio di un leader separatista sikh in Canada un anno fa. In ogni caso, il Rapporto, e tutte le raccomandazioni che ne conseguono, presumibilmente arrivano poi all’RCMP per l’azione, se del caso.

Quindi, con quali agenzie – la CIA (americana), il Mossad (israeliano), il PLA (Cina), o le loro controparti in India, Gran Bretagna, Francia, Russia o qualsiasi stato islamico, incluso Hamas – dovremmo preoccuparci di voler compromettere la nostra integrità nazionale? Ci sono leader stranieri che rappresentano una potenziale minaccia? Abbiamo già avuto interferenze eccessive in passato… ciao, Charles De Gaulle. Ora i “sospetti” potrebbero essere i “politici di peso” che dominano le notizie internazionali: Cina, Iran, Russia, Corea del Nord…

Più precisamente, chi sono questi parlamentari “corruttibili” la cui propensione a cadere vittima delle “trappole al miele” (escort), dell’attrazione del denaro facile o della fornitura di “risorse umane gestibili” per guadagni economici o politici? Fino a quando non vengono nominati, ogni parlamentare – compresi i leader di tutti i partiti politici alla Camera dei Comuni – vive sotto una nube di sospetto ed è colpevole per associazione.

Un’accusa simile fu “insinuata ” dall’allora commissario dell’RCMP, Norman Inkster, davanti a una commissione della Camera all’inizio degli anni ’90, quando ridusse il numero dei parlamentari sotto esame a quindici, se la memoria non mi inganna. Un certo deputato John Nunziata si indignò perché anche la riduzione del numero dei sospettati comunque offuscava la reputazione dell’intero corpo dei parlamentari.

Era la reazione giusta allora, come lo è adesso. I parlamentari hanno già abbastanza detrattori ogni giorno; loro e il sistema non hanno bisogno di questa ulteriore macchia.

L’illustrazione in alto è di Antonio Prohías (17 gennaio 1921-24 febbraio 1998), fumettista cubano-americano, il creatore del fumetto satirico “Spy vs. Spy”, che ha illustrato per la rivista Mad dal 1961 al 1987

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