Toronto

L’arte di Mercurio: senza confini

TORONTO – Volevo vedere l’opera di Giuseppe Mercurio nel “contesto” che mi sembrava avesse presentato come “distintamente suo”: non lineare, non geometrica e non vincolata da “stili e norme” attribuibili, potenzialmente, a una particolare scuola di Arte e Disegno distinguibile da qualsiasi altra. Mercurio preferisce piuttosto che la sua opera sia vista come una “raffica di sentimenti”, una “esplosione di emozioni”, il cui contesto può essere limitato solo dalle “esperienze” che l’osservatore potrebbe condividere con l’autore.

La maggior parte dei visitatori della “mostra” aveva molto in comune con la storia di Mercurio: dopoguerra, transatlantico, trasferimento culturale e adattamento attraverso i frammenti di stabilità sopravvissuti all’oppressione dell’assimilazione forzata… L’esperienza familiare è fondamentale, e si fonda principalmente sull’affetto e sui legami con la matriarca della famiglia.

Come un’enciclica papale dei primi anni Sessanta intitolata Mater et Magistra, Giuseppe Mercurio riconosce le proprie radici nelle sue opere. Mercurio è la versione artistica di un anarchico politico che desidera dare un senso al caos, affidandosi solo alle proprie emozioni e alla propria capacità di dettare la meccanica della pittura su tela con determinazione e precisione.

Molti intellettuali presenti tra il pubblico, come la curatrice Francesca Valente, hanno fatto riferimento al guru della comunicazione del XX secolo, contemporaneamente docente all’Università di Toronto, Marshall McLuhan, come punto di riferimento per l’imponente esposizione di Giuseppe Mercurio. Dal mio punto di vista, avendo frequentato diversi corsi tenuti dal Prof. McLuhan negli anni Sessanta, Mamma Francesca, raffigurata altrove in questa pagina, è la persona che ha avuto la maggiore influenza sullo stile e la sostanza di Giuseppe; conoscere lei significa conoscere suo figlio.

Un ringraziamento va al Console Generale d’Italia a Toronto, Luca Zelioli, per aver condiviso l’arte di Mercurio con la comunità del Columbus Centre.

Traduzione in Italiano (dall’originale in Inglese) a cura di Marzio Pelù

Qui sotto, una fotogallery dell’evento (foto: Corriere Canadese)

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