Cultura

La Pixar torna in Italia, dopo “Luca” arriva “Gatto”

TORONTO – Quattro anni fa, la Pixar ha messo da parte il suo consueto approccio “realistico” alla produzione cinematografica quando ha ingaggiato Enrico Casarosa per realizzare il suo film d’animazione “Luca”. Il film segue le avventure di un bambino a Ponterosso, una cittadina di mare immaginaria sulla Riviera italiana. Genovese di nascita, Casarosa ha sfruttato al massimo la sua libertà creativa e ha sviluppato una storia che non solo è stata candidata agli Oscar, ma nel 2021 è diventata il film in streaming più visto con oltre 10,6 miliardi di minuti di visione (su Disney +).

La ​​Pixar ha ora annunciato che rinnoverà la partnership creativa con il regista italiano per il suo nuovo progetto “Gatto”. Per uno studio la cui recente serie di film è stata un po’ altalenante, e i cui fan stanno iniziando a lamentarsi della monotonia delle trame e della mancanza di originalità, riassumere Casarosa è un buon segno. L’annuncio è stato fatto in Francia alAnnecy International Animation Film Festival, uno dei quattro principali festival dedicati al cinema d’animazione.

Il direttore creativo di Disney Pixar, Peter Docter, ha presentato i test di animazione delle texture 2D dipinte a mano con animazione 3D all’avanguardia. I fan hanno subito sottolineato che la Pixar non era solita condividere le immagini anzitempo. Fortunatamente, l’accoglienza è stata estremamente positiva.

Gatto racconta la storia di un felino amante della musica di nome Nero, che non ama l’acqua ma si reca nell’iconica città lagunare di Venezia, dove fa amicizia con un’artista di strada di nome Maya. La sinossi ufficiale recita: “Grato a un boss mafioso felino locale, Nero si ritrova in un dilemma ed è costretto a stringere un’amicizia davvero inaspettata che potrebbe finalmente condurlo al suo scopo… a meno che il lato misterioso e oscuro di Venezia non abbia la meglio prima su di lui”.

In un’epoca in cui gli studi cinematografici, inclusi quelli d’animazione, investono tutti i loro soldi in sequel tradizionali – come Toy Story 5, Coco 2 e Gli Incredibili 3 – Gatto di Casarosa è una gradita tregua. Ma non solo: offre un barlume di speranza agli amanti del cinema e delle storie che ricordano com’era la vita quando libri e film non erano solo un modo per fare soldi. E quando ci si fidava dei bravi artisti per creare buona arte.

Nella foto, Enrico Casarosa (immagini per gentile concessione di Disney Pixar Studios) 

Massimo Volpe, autore di questo articolo, è un filmmaker e scrittore freelance di Toronto: scrive recensioni di film/contenuti italiani su Netflix

 

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