Il Commento

La comunità verolana di Toronto in festa

TORONTO – Non è ufficiale, ma, a giudicare dal numero di banchetti e delegazioni provenienti dalla regione, questo mese di novembre ha “l’aria” di una designazione speciale per i Laziali, emigrati dalla regione italiana in cui si trova Roma. Ho controllato: a parte i Ciociari che rappresentano la più grande comunità di quella regione a Toronto, se non addirittura in Ontario o in Canada, la maggior parte delle persone è impegnata a celebrare eventi pertinenti alla propria città.

I Ciociari sono i cittadini dei novantadue Comuni che compongono la Provincia di Frosinone. Uno di questi Comuni è Veroli. Pur facendo parte della Federazione Lazio, l’Associazione Culturale di Veroli, ancora in fase di recupero dalla scomparsa del suo fondatore Severino avvenuta lo scorso anno, mantiene un fermo impegno nel mantenere viva e in crescita la tradizione della creatività e del patrimonio culturale della città. È un compito arduo, ciociari o meno.

Veroli ha molto da offrire: la più antica iscrizione latina conosciuta dalla civiltà occidentale (i Fasti Verulani, che adornano le sue mura originali appena fuori dal centro storico); la Chiesa Madre di Santa Salomè e la sua Scala Santa contenente parti della Croce su cui fu crocifisso Cristo; i resti di un tempio latino originale sulla sommità della città; il Monastero medievale di Casamari con la sua famosa Biblioteca e, naturalmente, le mura ciclopiche originali risalenti al 1200 a.C. circa.

Sì, la città precede la fondazione di Roma di circa cinquecento anni. Fu tra le prime ad allearsi con essa e ad essere ricompensata con lo status che aprì la strada alla piena cittadinanza nella Roma repubblicana e imperiale. I Verulani divennero parte integrante della Romanitas nella lingua, nel governo, nella cultura e nei valori che plasmarono la civiltà emergente, nota per i suoi valori di famiglia, diritto, servizio pubblico, ingegneria e merito, che arrivarono a definire la dignitas (tra gli altri valori) che distingueva i Latini ovunque.

È un’eredità troppo ricca per essere limitata a un solo articolo, ma sabato 8 novembre il nuovo comitato esecutivo dell’Associazione Culturale di Veroli ha dato il via a una campagna per riaccendere l’orgoglio per le cose verolane con un banchetto che ha messo in risalto alcuni piatti tradizionali tipici dei suoi “cittadini”. Come altrove, il cibo è il motore di tutto, e l’argomentazione “mia nonna era universalmente riconosciuta come la sua massima esperta” mette a tacere ogni dissenso!

Traduzione in Italiano dall’originale in Inglese a cura di Marzio Pelù

Nella foto in alto, da sinistra: Gianni Mignardi e Aldo Quattrociocchi; qui sotto: la frazione di Casamari; un gruppo di giovani donne che si esercitano nella preparazione delle ciambelle, una delle specialità del Comune di Veroli; Santa Maria di Salome (foto: Corriere Canadese)

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