Il Commento

Italfest a Mississauga: pratica e finalità degli eventi culturali

MISSISSAUGA – A chi ha una certa età e ha vissuto nel lontano paese d’origine, l’Italfest di Mississauga ricorderà il trambusto di un giorno di mercato: incontrare persone, ampliare la propria rete di contatti, imparare cose nuove, affinare quelle vecchie, immergersi nello “spettacolo”, scoprire chi si è – cosa è importante nella vita – e la lista potrebbe continuare.

È una tradizione più antica di Roma stessa. La più antica iscrizione latina fa riferimento ad un bando dei Fasti Verulani (città di Veroli, precedente alla fondazione di Roma). Il rinomato co-organizzatore di Italfest, Frank Stendardo, è originario della provincia di Frosinone, una delle “province”/municipi regionali del Lazio, “capoluogo” delle città e dei paesi più piccoli che compongono la Ciociaria, circa 91, tra cui Veroli. La sua co-organizzatrice, Patti Jannetta-Baker, è figlia del primo e più celebre imprenditore di Toronto nel settore dell’intrattenimento, dei congressi e della ristorazione, nonché responsabile e organizzatore di eventi dell’Imperial Room del celebre Royal York Hotel, il famosissimo Lou Jannetta.

Quest’anno, oltre alla pletora di “stand”, hanno introdotto una cerimonia di premiazione per celebrare alcune personalità degne di nota, la prima delle quali, un ciociaro, Sam Ciccolini, che ha donato fondi per mantenere un premio in nome della sua amata figlia. Questo merita un articolo a parte.

Eventi del genere meritano la celebrazione e la cerimonia che le guardie d’onore portano in tali occasioni e che incarnano simbolicamente le funzioni esercitate dal Consolato Generale d’Italia a Toronto per accrescere il significato di tali contributi. Il Console Generale, Luca Zelioli, ha guidato personalmente la guardia d’onore (Carabinieri, Bersaglieri, Alpini, Aeronautica, Guardie d’onore vaticane e francescane) e ha consegnato il premio.

I rappresentanti eletti di tutti e tre i livelli di governo hanno portato messaggi di celebrazione a tutti i partecipanti. È degno di nota il fatto che rappresentassero anche le comunità portoghese, hindi, musulmana, irlandese, ucraina e inglese della città. Ancora più significativo è il tema dell’integrazione che ha permeato quelle che, a prima vista, avrebbero potuto sembrare attività specifiche per gruppo.

Italfest 2025 è stato infatti concepito come evento per co-celebrare la cultura e la società della Sicilia, rappresentata da Sam Cino della Società Culturale Siciliana di Hamilton e Joe Baiardo di Sicilia Canta, così come quella della Ciociaria. Per motivi legati ai potenziali capricci del tempo, quella parte della “festa” si è svolta in gran parte nell’Heritage Center del Municipio, sul lato nord della piazza. Ci vorrebbe un’enciclopedia per rendere giustizia a ciò che il contingente siciliano (nientemeno che da Hamilton) ha portato all’evento.

Come tutti, ho trovato le attrazioni familiari l’aspetto più sorprendente del festival, ciociaro, siciliano o italiano. Una giovane donna della British Columbia, Kelowna per la precisione, mi ha cercato (ero stato suo professore 51 anni fa) per scattare una foto con sua madre, che festeggiava il suo 94° compleanno; un onore per me.

Mentre lasciavo la piazza, uno degli artisti stava finendo una vecchia canzone d’amore napoletana, “Come Facette Mammeta“. Mi ha ricordato un tema ricorrente dell’evento: confuso o orgoglioso? Vai alla fonte: chiedi alla mamma.

Traduzione in Italiano (dall’originale in Inglese) a cura di Marzio Pelù

In alto: il Console Generale Luca Zelioli con la mano sul cuore davanti al Tricolore durante l’esecuzione dell’Inno di Mameli; qui sotto, il video di una parte della performance del Trinacria Trio e, a seguire, una fotogallery della manifestazione (foto: Corriere Canadese)

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