Canada

Intenzioni di voto: si allarga
il gap tra conservatori e liberali

TORONTO – Quindici punti percentuali. A tanto ammonta il gap che divide in questo momento il Partito Conservatore e il Partito Liberale nelle intenzioni di voto. L’istantanea scattata da Abacus Data, su un corposo campione di 3.450 intervistati, conferma come in questo momento il partito di Pierre Poilievre si trovi sulla buona strada per vincere le prossime elezioni federali e, allo stesso tempo, per portare alla House of Commons una significativa maggioranza parlamentare: dal 2019 in Canada il governo può contare solo su una maggioranza relativa in parlamento e questo ha contributo all’instabilità politica nella ultime due legislature.

Secondo Abacus Data, se si votasse in questo momento i conservatori agguanterebbero il 39 per cento delle intenzioni di voto, mentre i liberali di Justin Trudeau non andrebbero oltre il 24 per cento delle preferenze. L’Ndp di Jagmeet Singh non riesce, almeno per ora, a capitalizzare sulle difficoltà del partito al governo e si stabilizza al 20 per cento, con il Bloc Quebecois di Yves-François Blanchet che sale all’8 per cento – in Quebec supera il 35 per cento delle intenzioni di voto – e i Verdi che continuano ad orbitare attorno al 5 per cento.

Su base regionale, il cappotto liberale è completo: il partito di Trudeau non è primo in nessuna provincia del nostro Paese e anzi registra delle significative difficoltà in quelle aree del Canada che tradizionalmente votano liberale.

Nelle Province Atlantiche – storico feudo grit – i conservatori si attestano al 41 per cento contro il 33 per cento dei liberali, in Ontario il margine è addirittura maggiore, con i tory al 41 per cento e il Partito Liberale al 27 per cento, mentre in British Columbia Poilievre ha esattamente il doppio delle intenzioni di voto del primo ministro, 40 per cento contro 20 per cento.

Nella Greater Toronto Hamilton Area (GTHA) il vantaggio dei conservatori è corposo (42 per cento contro 29 per cento), mentre a Toronto i tory sono avanti di tre punti percentuali (36 per cento contro 33 per cento).

Poilievre è avanti in tutte le Province canadesi, in alcune aree con margini imbarazzanti – in Alberta il Partito Conservatore è al 60 per cento mentre i liberali sono fermi al 10 per cento, surclassati anche dall’Ndp al 22 per cento – ad eccezione del Quebec, dove a farla da padrone è il Bloc che si conferma primo partito della provincia francofona.

Cattive notizie per Trudeau arrivano anche dall’analisi delle fasce d’età del nostro elettorato. Tra gli elettori di età compresa tra i 18 e i 29 anni i conservatori sono al 31 per cento, seguiti dall’Ndp al 26 per cento e i liberali al 22 per cento.

Stessa musica nella fascia tra i 30 e 44 anni, dove Poilievre sale al 39 per cento, mentre Trudeau e Singh sono appaiati al 22 per cento delle intenzioni di voto. Nella fascia dai 45 ai 59 anni i conservatori volano al 42 per cento, con i liberali al 23 per cento, mentre nell’elettorato con più di 60 anni i tory viaggiano al 42 per cento contro il 27 per cento dei grit.

Nell’elettorato maschile il Partito Conservatore sale al 41 per cento, il Partito Liberale non va oltre il 23 per cento e l’Ndp si ferma al 17 per cento. Nell’elettorato femminile i conservatori si attestano al 36 per cento, i liberali salgono al 25 per cento mentre i neodemocratici raggiungono quota 23 per cento.

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