Italia

Indi “prigioniera”
nell’ospedale della morte

ROMA – Non è bastata la concessione della cittadinanza italiana a tempo di record, non è bastata la disponibilità dell’ospedale Bambino Gesù di Roma a curarla, non è bastata l’assicurazione del governo italiano a sostenere tutte le spese necessarie per il suo ricovero in Italia: Indi Gregory, la neonata inglese nata con una gravissima malattia mitocondriale, resta “prigioniera” del Nottingham’s Queen Medical Centre, in Inghilterra, il Paese che l’ha di fatto condannata a morte in quanto “incurabile”, contro la volontà dei genitori.

Il padre Dean Gregory afferma che “già la scorsa settimana la Corte Inglese aveva bloccato il trasferimento di Indi in Italia” e, adesso, nonostante la concessione della cittadinanza italiana decisa dal Consiglio dei Ministri lunedì pomeriggio in soli quattordici minuti per consentire il trasferimento della bimba in Italia, “ci impediscono di portarla a casa. La legge britannica non ce lo consente”, ha aggiunto. “L’unica opzione sarebbe quella di un accordo tra Londra e Roma”. Accordo che, in realtà, già ci sarebbe: prima della concessione della cittadinanza a Indi, infatti, c’era stato un confronto tra la premier italiana Giorgia Meloni ed il primo ministro britannico Rishi Sunak. Inspiegabile, dunque, almeno al momento, la posizione degli Inglesi.

«Decisione per Indi Gregory domani (oggi per chi legge, ndr) alle 15 italiane. Continuiamo a lavorare per un accordo» ha intanto scritto, ieri, sui social network Simone Pillon, legale della famiglia di Indi Gregory, ex senatore della Lega esostenitori dei movimenti pro-vita.

Si saprà oggi, quindi, se la piccola potrà lasciare il Nottingham’s Queen Medical Centre, dove è ricoverata e da dove la famiglia vuol portarla via, per farla curare in Italia, all’ospedale Bambino Gesù di Roma. In Inghilterra, la piccola – di soli 8 mesi – è condannata a vedersi staccare la spina per una condizione cardiaca ritenuta incurabile dai medici e dalla giustizia del Regno Unito. Finora la battaglia dei genitori Claire Staniforth e Dean Gregory per portarla in Italia è stata fermata dal giudice Peel dell’Alta Corte di Londra. Ora si attende un nuovo responso alla luce della concessione dela cittadinanza italiana alla piccola da parte del governo guidato da Giorgia Meloni. Il giudice sembra intenzionato a valutare solamente l’iter da seguire per le cure palliative da somministrare a Indi nell’accompagnamento verso la morte in quanto malata terminale.

«Siamo al lavoro per trovare un accordo tra le autorità dei due Paesi per soddisfare la richiesta della famiglia e curare Indi a Roma», ha ribadito più volte il legale della famiglia Gregory.

Intanto, ieri lo stesso avvocato Pillon ha postato anche un video in cui il papà di Indi ringrazia l’Italia. “Il vostro Paese – ha detto Dean – è stato immensamente generoso con noi e ci offre la possibiltià di fare l’operazione di cui Indi ha bisogno. La scelta qui (in Inghilterra, ndr) è di interrompere la sua vita: è mostruoso”.

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