Canada

Incendi, ora anche la qualità dell’aria inizia a preoccupare

TORONTO – Il Canada è in piena emergenza-incendi: molte province sono alle prese con fiamme e fumo già adesso, con l’estate ancora da iniziare. E sono ben 188 i roghi attualmente in corso, molti dei quali fuori controllo: un fronte ingente, che sta causando problemi anche negli Stati Uniti dove sta arrivando il fumo degli incendi canadesi. E proprio a causa del fumo, sono già quattro le province del Canada che hanno emesso avvisi di attenzione alla qualità dell’aria (che significa: limitare al massimo le attività all’aperto) per alcune aree dei propri territori: Alberta, Manitoba, Ontario e Saskatchewan (per vedere gli aggiornamenti, cliccare qui).

Una delle province più colpite dagli incendi è, appunto, il Manitoba, dove circa 17.000 persone hanno dovuto lasciare le loro abitazioni a causa dei roghi – una ventina, la metà dei quali fuori controllo – che si spostano rapidamente sul territorio. Per evacuare alcuni residenti in aree remote e portarli in salvo, si è reso necessario l’uso di aerei militari ed elicotteri, mentre i vigili del fuoco stanno cercando di contenere l’aumento delle fiamme. Nella città di Flin Flon, che conta 5.000 abitanti, sono rimasti soltanto i vigili del fuoco ed il personale di supporto.

Nei giorni scorsi, il Manitoba ha dichiarato lo stato di emergenza (chiedendo anche l’aiuto internazionale per combattere gli incendi) e lo stesso ha fatto il Saskatchewan, dove gli incendi attivi sono 16, dei quali 9 fuori controllo. Il Canadian Interagency Forest Fire Centre (CIFFC) ha classificato le condizioni nella provincia come “estreme” ed il premier del Saskatchewan, Scott Moe, ha avvertito in una conferenza stampa svoltasi sabato che l’attuale numero di 8.000 evacuati a causa degli incendi potrebbe salire a 10.000 con il persistere delle condizioni meteorologiche asciutte. “I prossimi quattro-sette giorni saranno assolutamente cruciali finché non riusciremo a trovare la strada giusta per affrontare i cambiamenti climatici e, in ultima analisi, finché non avremo una pioggia battente in tutto il Nord”, ha dichiarato Moe.

E mentre in Ontario gli incendi sono attualmente limitati ad alcune zone del Nord-Ovest (ed è soltanto lì che preoccupa la qualità dell’aria, per il momento), vaste zone dell’Alberta e della British Columbia hanno ordinato evacuazioni a causa della diffusione dei roghi. In Alberta gli incendi attivi sono 45, dei quali 25 fuori controllo, mentre in British Columbia negli ultimi trenta giorni – quindi nel corso del mese di maggio – sono divampati ben 69 incendi, la maggior parte dei quali è ancora attiva.

In alcuni casi, gli incendi hanno causato l’interruzione di attività come nel caso dell’impianto di produzione del petrolio a Christina Lake, in Alberta, a circa 150 chilometri a sud-est di Fort McMurray: un rogo nelle vicinanze ha costretto all’evacuazione di circa 200 residenti del villaggio di Conklin e la società che gestisce l’impianto petrolifero ha dovuto interrompere la produzione che verrà ripresa soltanto quando la situazione consentirà di farlo in totale sicurezza.

La situazione è in continua evoluzione: per aggiornamenti in tempo reale sugli incendi in Canada, è possibile consultare la sezione “Wildfires” del sito del governo del Canada (www.canada.ca) che conduce alle varie pagine provinciali dalle quali abbiamo tratto i dati – aggiornati a ieri – per questo articolo.

 

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