ROMA – L’Italia si avvicina, in questa seconda ondata della pandemia, alla soglia dei due milioni e mezzo di contagiati dal Covid-19. Sono infatti almeno 2.475.372 le persone che – sino a ieri – avevano contratto il coronavirus Sars-Co- V-2. I nuovi casi sono stati 8.562 nelle ultime 24 ore, mentre domenica ne erano risultati 11.629. I decessi registrati ieri sono stati 420, decisamente in aumento rispetto a domenica quando se ne erano contati 299, per un totale di 85.881 vittime complessive da febbraio del 2020. Le persone guarite o dimesse sono un totale di 1.897.861, con 15.787 quelle che ieri sono uscite dall’incubo del coronavirus.
Gli attuali positivi risultano essere in totale 491.630, pari a 7.648 unità in meno rispetto a ieri. I test effettuati ieri, compresi i molecolari e gli antigenici – su tutto il territorio nazionale – sono stati 143.116, ovvero 73.095 in meno rispetto alle 24 ore precedenti quando erano stati 216.211. Il tasso di positività è salito al 5,98%, mentre domenica era del 5,4%.
Dal 15 gennaio scorso, questa percentuale – che mette a confronto i nuovi casi con i tamponi effettuati – viene calcolata contando anche i test rapidi, di conseguenza risulta più bassa rispetto a quella dei bollettini precedenti. È da oggi in avanti che si capirà in modo più chiaro come si sta evolvendo il quadro generale.
La crescita del rapporto di casi su tamponi che sale di oltre mezzo punto attestandosi attorno al 6% non è una buona notizia. Secondo Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, “le zone arancioni non bastano” per contenere la circolazione del virus.
Sul piano locale, soltanto due regioni hanno avuto ieri un incremento di nuove infezioni a quattro cifre e sono state la Lombardia con 1.484 neo positivi e l’Emilia- Romagna con 1.164. Quanto ai 420 nuovi decessi registrati in tutta Italia, il maggior numero di morti è risultato in Emilia-Romagna con 76 vittime, seguita dalla Lombardia con 46, dal Veneto con 43 e dal Lazio con 40.
Sale nel frattempo la pressione sugli ospedali, quando ieri sono tornati a crescere i ricoveri nei reparti di terapia intensiva. I posti letto occupati in terapia intensiva erano ieri 21 in più di domenica, portando il totale dei malati più gravi a 2.421, mentre i degenti nei reparti Covid ordinari sono saliti ieri di 115 unità rispetto a domenica, per un totale di 21.424 ricoverati in tutta Italia.