ROMA – Netto calo del numero di neo positivi registrato ieri in Italia. Sono stati infatti 13.846 i nuovi contagi, mentre si sono registrati purtroppo altri 386 morti, che portano il totale a 105.328 vittime dall’inizio dell’emergenza. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 169.196 tamponi, con l’indice positività all’8,18%. I casi totali da inizio epidemia sono saliti a 3.400.877, mentre gli attualmente positivi erano ieri 563.067, con un aumento rispetto a domenica di 8.605 casi. Dall’inizio della pandemia sono invece 2.732.482 i guariti e i dimessi, con un incremento nelle ultime 24 ore di 32.720.
Sale nel frattempo a 342 il numero dei medici morti durante la pandemia. Enrico Emilio Lavelli, ginecologo in pensione ma ancora attivo come libero professionista, è l’ultimo camice bianco ucciso dal Covid-19. Intanto, il vaccino Pfizer- Biontech è stato definito “efficace non solo nei confronti della malattia, ma anche contro l’infezione”.
È quanto emerge da uno studio svolto dal Policlinico di Bari. La protezione fornita dal vaccino si stima intorno al 62% nel periodo compreso tra il 14º e il 20º giorno dopo la prima dose, e sale all’87,9% tra il 21º e il 27º giorno dopo la prima dose. A 7 giorni dalla seconda dose, l’efficacia arriva al 96%.
Per lo studio sono stati confrontati due gruppi: il primo composto da 1.607 operatori sanitari vaccinati, con ciclo di vaccinazione completato entro il 31 gennaio, il secondo da 427 non vaccinati. “Le evidenze disponibili consentono di sottolineare l’assoluta e.cacia e sicurezza del vaccino Covid e il ruolo della vaccinazione nella prevenzione della circolazione del virus in un setting ospedaliero”, scrive Silvio Tafuri, docente di Igiene dell’Università degli Studi di Bari e responsabile della control room Covid del Policlinico di Bari.
Lo studio ha indagato chi si è ammalato, ma anche gli asintomatici. Il tasso di incidenza dell’infezione è risultato molto più alto nei soggetti non vaccinati: il Covid infetta 2,45 su mille persone tra i non vaccinati, mentre solo 0,54 su mille tra chi ha ricevuto la somministrazione del vaccino. Riguardo alla sicurezza dei vaccini durante il follow-up non sono stati segnalati eventi avversi a medio e lungo periodo.
“L’importanza della vaccinazione all’interno di un ospedale è duplice perché, vaccinandosi, un operatore sanitario non protegge solo se stesso, ma anche i pazienti – ha sottolineato il professor Tafuri – e i dati emersi attraverso lo studio dimostrano, infatti, come il vaccino serva a prevenire anche l’infezione da Sars-Cov-2 e dunque nel caso del Policlinico a proteggere da un eventuale contagio tutto l’ospedale, a partire dai più deboli, cioè i malati ricoverati nei reparti”.