TORONTO – Una road map per garantire il miglioramento del sistema dell’immigrazione, puntando a rafforzare accoglienza e integrazione. È questo l’obiettivo del governo federale, che ieri attraverso il ministro Marc Miller (nella foto sopra) ha presentato il proprio piano d’intenti per rafforzare quello che il governo considera ancora come il motore economico e demografica del nostro Paese, il fenomeno migratorio. Gli obiettivi di fondo, quelli numerici, rimangono invariati rispetto al passato: 451mila nuovi arrivi nel 2024 e 500mila nel 2025, con proiezioni a salire negli anni successivi. Ma ieri Miller ha sottolineato come l’esecutivo federale abbia intenzioni di attrezzarsi per favorire l’integrazione dei nuovi arrivati, andando a coprire quelle fasce del mercato del lavoro che hanno più bisogno. Oltre a questo, la tabella di marcia del governo prevede di integrare fattivamente nella ricerca della formula migliore altri elementi che in passato o non venivano considerati o il cui peso era di secondo piano: si tratta dell’aspetto delle politiche abitative e quello del settore sanitario.
Tra gli obiettivi elencati ieri troviamo il “cercare di integrare la pianificazione dell’alloggio e dell’assistenza sanitaria, insieme ad altri importanti servizi, nella pianificazione dei livelli di immigrazione del Canada. Il ministero dell’Immigrazione conduce un piano annuale per proiettare quanti nuovi residenti permanenti il Canada accoglierà negli anni successivi”. “Esploreremo – ha sottolineato Miller – le opzioni per sviluppare un piano più integrato per coordinare l’alloggio, l’assistenza sanitaria e le infrastrutture tra i dipartimenti del governo federale e in stretta collaborazione con province, territori e comuni. C’è una crescente necessità di avere un piano che rifletta i nuovi arrivati con lo status di residente sia permanente che temporaneo e tenga conto dei supporti necessari per accoglierli nelle nostre comunità”.
Insieme a questo, il governo ha intenzione di “mettere il sistema dell’immigrazione in grado di adattarsi rapidamente e di rispondere in modo equo e sostenibile alle crescenti crisi umanitarie globali e di migliorare il programma per studenti internazionali lavorando con le province e i territori su un quadro di istituzioni riconosciute in modo che le istituzioni post-secondarie con standard elevati in aree chiave come l’integrità e il supporto agli studenti possano beneficiare di un’elaborazione più rapida dei permessi di studio”.
Ottawa quindi punta alla “creazione di un organo consultivo di nuovi arrivati con esperienza in materia di immigrazione per informare i miglioramenti del programma e delle politiche, nonché la fornitura di servizi e alla creazione di una posizione di Chief International Talent Officer per allineare in modo più efficace i programmi e i percorsi di immigrazione con il mercato del lavoro, comprese le strategie industriali e settoriali.
Secondo il ministro, “queste azioni possono contribuire a plasmare un sistema che soddisfi le esigenze dell’economia e del mercato del lavoro canadesi. I cambiamenti saranno implementati attraverso la collaborazione di tutto il governo e l’attenzione all’accoglienza delle persone necessarie per il futuro, mantenendo la sicurezza e l’integrità del sistema”.
Tra gli obiettivi dichiarati, infine, quello di “costruire un organo consultivo con esperienza vissuta in materia di immigrazione per guidare lo sviluppo delle politiche e i miglioramenti nell’erogazione dei servizi. Istituiremo un consiglio consultivo di nuovi arrivati per fornire consulenza da diverse prospettive ed esperienze nell’utilizzo del sistema di immigrazione”.
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