TORONTO – I festeggiamenti in seno al Mese del Patrimonio Culturale Italiano proseguono a ritmo serrato e domenica è in programma la conferenza della docente emerita di Italianistica della Toronto University Olga Pugliese dal titolo “Italian Creativity and Heritage in Toronto: The ROM Mosaic of 1933”. Una conferenza, questa che inizierà alle 6:30 di pomeriggio, alla quale farà seguito un rinfresco che avrà lo scopo di analizzare “il ruolo unico che la splendida Rotonda del Museo del 1933 gioca nella storia edilizia della nostra città” e che “metterà in luce gli artigiani italiani che hanno creato lo splendido baldacchino a mosaico del soffitto della Rotonda che è uno dei migliori esempi del suo genere in Canada”.
È un evento, questo, che è organizzato dal Consolato Generale d’Italia e dall’Istituto Italiano di Cultura di Toronto, e che secondo la docente emerita e promotrice degli studi d’italianistica Pugliese “segnala sia l’influsso della cultura italiana in territorio canadese che il contributo di singoli italiani che con le loro maestranze hanno abbellito un importante monumento canadese”.
Oltre ad essere un’autorità mondiale sul Rinascimento italiano, in particolare su Baldassarre Castiglione, le cui opere sono considerate una delle più alte espressioni del Rinascimento italiano, Olga Pugliese è una studiosa autorevole sui mosaici ai quali ha dedicato innumerevoli studi. “Da vari decenni sto facendo ricerche sui circa 200 mosaici in Canada che sono riuscita a individuare. Il mosaico del museo ROM è fra i più importanti – dice Olga Pugliese (nell’immagine sotto – foto della Dott.ssa Marisa Cressatti) – è un mosaico fatto di smalti importati dalla ditta Connolly – probabilmente da Venezia – nel 1932”.
Una passione per i mosaici, questa della Pugliese, cresciuta con il tempo. “Negli anni ’90, mentre io e Angelo Principe facevamo ricerche sulla fondazione della Famee Furlane nei primi anni ’30 abbiamo scoperto che i primi membri dell’esecutivo erano terrazzieri marmisti – ricorda – quando i discendenti ci hanno parlato dei mosaici eseguiti, compreso quello del museo, è nata l’idea di fare ricerche su questo contributo degli italiani in Canada mai riconosciuto. Mi sono dedicata a segnalare il contributo dei mosaicisti, dell’artista Albert Chiarandini e degli antifascisti soprattutto nell’ultima parte della mia carriera e durante il pensionamento”.
Due delle sue relazioni pubblicate sono interamente dedicate a questo capolavoro. “Il mosaico ROM, situato nella parte nuova del museo inaugurata nell’ottobre del 1933, rientra nella tradizione dei mosaici bizantini molto diffusi a Venezia e celebra le culture del mondo – dice la studiosa – consiste, soprattutto, in 12 pannelli con simboli che rappresentano 1) le culture degli indigeni delle Americhe, 2) quelle occidentali antiche (per esempio la lupa di Roma), 3) quelle asiatiche (per esempio il drago cinese), e 4) quelle medievali veneziane (per esempio il leone di S. Marco)”.
Una conferenza illustrata sul soffitto a volta a mosaico nella rotonda ROM, opera emblematica del ricco patrimonio del museo, riconosciuta come uno dei migliori esempi di opere d’arte musive in Canada, che si concentrerà in particolare sui singoli artisti mosaicisti coinvolti, provenienti tutti dalla regione italiana nord-orientale del Friuli.
“Si dice che, quando fu deciso di ingrandire il museo, che era stato fondato nel 1912, uno dei fondatori, Charles Trick Currelly, ebbe l’idea di costruire un mosaico nella volta sopra la Rotonda all’ingresso di Queen’s Park – continua Olga Pugliese – fu il primo mosaico, di dimensioni notevoli, eseguito in Canada da una ditta canadese. La ditta a cui gli architetti diedero il contratto fu la Connolly Marble, Mosaic and Tile Company, fondata nel 1930 dall’irlandese Joseph Connolly, il quale aveva già avuto esperienza di lavoro come socio anglofono di altre aziende italiane di Toronto. I soci della ditta di Connolly nel 1930 erano i friulani Antonio Bortuzzo e Ciro Mora”.
“Dalle prove trovate sui giornali di lingua inglese e di lingua italiana dell’epoca, si scopre che il capo dei mosaicisti, i quali eseguirono il lavoro nello bottega di Connolly a College St., fu Ciro Mora – aggiunge la Pugliese – Mora si era formato a Sequals, centro della tradizione friulana del mosaico”.
Mettere in luce l’importante ruolo del contributo italocanadese alla costruzione di Toronto nella prima metà del XX secolo è qualcosa che ad Olga Pugliese sta molto a cuore. “Testimonianze di discendenti degli altri mosaicisti e di uno dei fratelli De Carli (i fratelli De Carli sarebbero diventati proprietari della ditta Connolly dopo la morte di Connolly), cioè Olvino De Carli, che era stato uno degli installatori del mosaico ROM, hanno permesso di individuare gli altri mosaicisti che, secondo Olvino De Carli, erano complessivamente 3 o 4 – afferma la Pugliese – il mosaicista Antonio Dell’Angela premiato a Udine nel 1911, e Marino Colonello. Quest’ultimo, a cui piaceva inserire le proprie iniziali in vari lavori, forse si sbizzarrì nell’eseguire il leone di S. Marco, dove si legge MAR, senza la parte finale del nome del santo”.
Il mosaico del ROM, quindi, porta la firma italiana.
La conferenza “Italian Creativity and Heritage in Toronto: The Royal Ontario Museum Mosaic of 1933” si terrà domenica 23 giugno alle 6:30 pm nel Signy and Cléophée Eaton Theatre – Level 1B. Ingresso alle 6:00 pm. Seguirà un rinfresco. Evento gratuito. Registrazione richiesta.
Nella foto in alto, il mosaico del ROM (foto di Paul Eekhoff, 2024©ROM)