TORONTO – Una tavola imbandita, addobbi natalizi, una piacevole riunione familiare. Sembra una foto scattata nell’era pre Covid quella postata su Twitter il 28 dicembre dal deputato provinciale indipendente Randy Hillier. Nello scatto si vede il parlamentare, auto dichiarato negazionista del Covid, a capotavola, circondato da altre 14 persone, presumibilmente suoi parenti, tutti rigorosamente senza mascherina, uno attaccato all’altro.
Un simpatico quadretto, insomma, che cozza violentemente con la drammaticità di questa pandemia, con il macabro bilancio quotidiano delle vittime, con il dolore e la rabbia di milioni di persone che in tutto il mondo hanno perso un figlio, un padre o una madre.
Hillier non è nuovo a queste provocazioni di cattivo gusto, anche se non stiamo parlando di un ribelle che sfida le autorità per il bene del popolo, tutt’altro. Mettiamola subito da parte l’idea dell’eroe romantico, senza macchia e senza paura che combatte gli oppressori per difendere gli oppressi. Al contrario, siamo di fronte a un personaggio francamente impresentabile, anche per gli stomaci forti.
Diplomatosi come elettricista all’Algonquin College, è tra i cofondatori della Lanark Landowners’ Association. Dopo essere diventato presidente dell’Ontario Landowners Association, nel 2007 si candida per il Progressive Conservative nel distretto di Lanark-Frontenac-Kingston, diventa deputato provinciale e da quel momento riesce sempre a riconquistare il seggio. Per fortuna a Queen’s Park rimane un personaggio di secondo piano, eccentrico, populista, evitato dagli stessi compagni di partito.
Per quanto riguarda la sua attività parlamentare, Hillier sarà ricordato per alcune proposte di legge mai approvate né tantomeno appoggiate dai deputati del suo stesso partito: l’abolizione della Commissione per i diritti umani dell’Ontario, l’aumento del limite di velocità nelle autostrade e il ripristino della caccia all’orso in primavera.
Negli anni Hillier colleziona una lunga sfilza di accuse e denunce, tra le quali anche quella di molestie nei confronti di un membro dello staff alla Tay Valley Township e viene sempre più marginalizzato all’interno del partito. Anche Doug Ford, uno forte di stomaco, lo scorso febbraio è costretto ad alzare bandiera bianca e a sbatterlo fuori dal partito, in seguito ai commenti giudicati fuori luogo e agli sberleffi fatti da Hillier alla madre di un bambino autistico. Stiamo parlando di un personaggio di tale spessore.
Fuori dal caucus, diventato assolutamente irrilevante a Queen’s Park, Hillier con il Covid trova l’opportunità per ritornare sotto i riflettori della politica provinciale. E lo fa sposando la causa negazionista, organizzando marce e manifestazioni a Ottawa e davanti Queen’s Park con i gruppi no mask e no vax.
Negli ultimi mesi la sua posizione si radicalizza: nega la pericolosità del Covid (“l’essenza di questa pandemia è che meno gente è morta e meno persone sono state ricoverate in ospedale rispetto all’anno scorso”) e attacca il governo federale, reo di aver calpestato i diritti dei canadesi (“Trudeau non solo ammira la dittatura comunista cinese, ma ne esalta e ne replica sia lo stile che la sostanza”).
Resta un mistero come questo elettricista prestato alla politica sia improvvisamente diventato un virologo con competenze tali da poter vagliare con cura e perizia la pericolosità del Covid, così come resta un mistero come gli elettori del distretto di Lanark-Frontenac-Kingston abbiano avuto lo stomaco per farsi rappresentare da una tale macchietta per ben 13 anni.
Altro che dittatura cinese, è il bello della democrazia: chiunque, con un po’ di impegno e tanta fortuna, può arrivare fino a Queen’s Park e rimanere attaccato alla poltrona per 13 anni.
Ora le autorità si stanno chiedendo cosa fare. Perché Hillier ha evidentemente – e volutamente – violato le restrizioni imposte dal governo per le feste natalizie: stando alla regola, il Natale si poteva festeggiare solamente con i componenti del proprio nucleo familiare che vivono sotto lo stesso tetto.
Tutti quanti in questi mesi abbiamo dovuto fare delle dolorose rinunce per il bene comune, soprattutto per tutelare persone nella fascia a rischio come lo stesso Hillier (avanti con gli anni e pesantemente sovrappeso) ed è intollerabile vedere come ci siano personaggi pubblici che non rispettano le regole.
L’Opp di Lanark ha comunicato di essere a conoscenza dell’esistenza della foto, ma per ora non sono state emesse accuse formali. Lasciamo stare le multe, l’mpp al quale non stanno troppo simpatici orsi e bambini autistici probabilmente non capirebbe. Servirebbe ben altro.
Mettiamogli una bella mascherina e facciamolo entrare in un reparto di terapia intensiva con malati Covid, uno dei tanti negli ospedali dell’Ontario. Lasciamolo lì per un po’ di tempo, a guardare in faccia il dolore e forse capirebbe. O forse siamo solo degli inguaribili e ingenui ottimisti.
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