Il Commento

Il mondo celebra la libertà di stampa (1)

TORONTO – Noi del Corriere Canadese crediamo nei privilegi e negli obblighi che i fondatori del nostro Paese hanno scritto nel “contratto” (Costituzione) della Confederazione per tutti i canadesi.

Una stampa libera è una precondizione per il mantenimento dei diritti e delle responsabilità inerenti alla nostra Costituzione. La trasparenza che promuove è fondamentale per mantenere tale cultura. Non tutti i nostri lettori, purtroppo, condividono questo punto di vista.

Coloro che ricoprono cariche elettive, o le istituzioni dipendenti dalle loro decisioni, tendono ad essere tra questi. Noi continuiamo a combattere.

È un dato di fatto che governi e istituzioni vogliano lanciare SOLO messaggi positivi. Ma, mentre raccogliamo le “ultime notizie” per la valutazione, ogni giorno, nella nostra redazione, ci chiediamo sempre ”cos’altro sta succedendo che potrebbe essere correlato a questo evento?”. Nel mondo della politica le “coincidenze” sono rare. Lo scetticismo è la migliore salvaguardia contro la “ripetizione a pappagallo della linea di partito”.

Ciò è particolarmente necessario nella valutazione delle “notizie” che escono dagli uffici ministeriali, indipendentemente dal livello di governo o dal colore della bandiera sulla loro porta. Ciò è particolarmente vero per gli “annunci” resi pubblici il venerdì, solitamente allo scopo di sottolineare alcuni “risultati” favorevoli o associare il governo ad alcuni “progressi”.

La settimana scorsa è stata una “settimana di successo per le notizie”, dal “sostanziale” al “ridicolo”. Alcune sono palesemente assurde, come l’attenzione attirata su una “crisi” parlamentare inesistente – tutto deve essere una crisi di questi tempi – perché un parlamentare ha definito un altro parlamentare e le sue opinioni “stravaganti” (“wacko”).

Questo non era niente in confronto all’ironica stupidità espressa, o sostenuta, da alcuni fiduciari scolastici cattolici che si riferivano alla difesa della nascita e della vita come ad un indottrinamento. Quale pensano sia lo scopo delle scuole cattoliche se non quello di coltivare e criticare la dottrina cattolica, nelle scuole cattoliche la cui esistenza giuridica è quella di servire le famiglie cattoliche?

Come si può dire ai concittadini che dovremmo restare concentrati? Il nostro Parlamento ha commissionato indagini discutibili per ritardare le decisioni riguardanti le proteste pubbliche e le interferenze straniere nel nostro processo elettorale. Si rivolgono ai giudici semi-in pensione per “spaccare il capello in due” o calmare la finta paranoia generata dal dito puntato. Un paio di cose segnalate questa settimana.

Le tre grandi comunità (data la recente immigrazione: cinese, indiana e musulmana) sono ora al centro delle preoccupazioni. Quindi sì, le indagini dicono che la Cina ha cercato di interferire… ma senza successo, aggiungono. Se sei un deputato in una circoscrizione elettorale con un’ampia popolazione cinese, come puoi dimostrare di chi sono gli interessi che stai difendendo?

Se sei musulmano, da chi prendi ordini sul Medio Oriente? Chi ti dice quali occasioni ed eventi sono anti-Netanyahu e quali sono antisemiti? Se provieni dal subcontinente indiano, stai subendo pressioni da parte del governo indiano guidato da Modi o da parte degli estremisti canadesi locali?

Poi, “all’improvviso”, l’RCMP ha annunciato l’arresto di tre assassini, a Edmonton, Alberta, tutti uomini poco più che ventenni, tutti cittadini indiani che vivevano qui con “visti temporanei”: condizioni che avrebbero violato.

L’RCMP, apparentemente agendo sulla base di informazioni credibili (comprese nientemeno le autorità statunitensi) ha giustificato l’arresto con una duplice accusa: 1. Nel giugno del 2023, i tre hanno assassinato Hardeep Nijjar, un cittadino canadese che era presidente del Guru Nanak Tempio di Vancouver e leader del movimento indipendentista del Khalistan – Il Khalistan NON è in Canada, 2. L’esecuzione extragiurisdizionale è avvenuta per ordine del governo indiano.

Mettendo da parte “l’affidabilità delle fonti” per le indagini, e presupponendo che le accuse reggano in tribunale, il ritmo delle indagini e i risultati si sono svolti alla velocità della luce. Tutto il contrario, invece, per quanto riguarda l’omicidio di un giornalista canadese, sul suolo canadese – presumibilmente da parte dei radicali Khalistani – venticinque anni fa. Merita una rubrica tutta sua.

Il giornalismo sembrerebbe un business pericoloso. Il governo, in Canada, non tanto.

Nella foto in alto, la fiduciaria del TCDSB, Angela Kennedy 

More Articles by the Same Author: